Avvolta in un lenzuolino intriso di sangue. Un borsone rosso per culla. Di lei, due ore di vita e nemmeno la forza di piangere, si è accorto un uomo, uno dei tanti che, in tempo di crisi, rovistano tra l'immondizia. Nel cassonetto ha visto le gambine agitarsi e, terrorizzato, ha chiamato aiuto. Tutto è stato inutile: il soccorso dei passanti, la rianimazione in ambulanza, la corsa all'ospedale Civico di Palermo. La piccola è morta per un'emorragia poco dopo il ricovero. In serata le ricerche della madre si sono concluse. La donna, P.V., una trentenne di Palermo con tre figli, di 2, 6 e 8 anni, residente a Gemona, in Friuli, si è presentata al pronto soccorso dell'ospedale Cervello per un'emorragia. Era accompagnata dal cognato che fa il vigile del fuoco. Ora è nel reparto di Ginecologia, piantonata in stato di fermo con l'accusa di omicidio volontario. Agli inquirenti avrebbe detto di essere stata presa dal panico perché il cuore della bimba non batteva e di averla gettata via. Il marito, che sarebbe un militare dell'esercito, dovrebbe arrivare domani. La bimba era nuda. Il cordone ombelicale ancora attaccato, causa, probabilmente, della copiosa emorragia e del decesso. Nel borsone c'erano un tappetino zuppo di sangue, giaciglio improvvisato usato durante il parto, un paio di forbici, una scarpa da uomo e la placenta. Indizi che tutto sarebbe accaduto in fretta. E che in fretta la piccola sarebbe stata infilata nella borsa e buttata tra l'immondizia. Il ritrovamento è avvenuto intorno alle undici. La piccola sarebbe stata partorita all'alba. Il cassonetto "scelto" dalla donna è in via Di Giorgi, una strada alle spalle della circonvallazione di Palermo: palazzoni anonimi tirati su negli anni della speculazione edilizia. E' lì che la bimba è stata scoperta da Rosario Campo, 55 anni, un clochard che "pesca" tra l'immondizia con bastone con l'uncino. L'uomo vive nella zona di via Perpignano e da anni ormai per sfamarsi cerca tra i rifiuti. Non ha mai avuto un vero lavoro. "Ho scostato il lenzuolo e ho visto la piccola. Era bionda. Non credevo ai miei occhi - dice - Avrei voluto dare l'allarme, ma non avevo il cellulare e così ho fermato due donne e ho raccontato quello che c'era dentro". Quando Campo ha chiesto aiuto sono accorsi in tanti. Da una pizzeria poco distante sono stati chiamati i carabinieri e il 118. La bimba era ricoperta di sangue e cianotica. In ambulanza i medici l'hanno intubata. Al magistrato di turno, il pm Nino Di Matteo, hanno detto che era ancora viva, respirava. E' in ospedale che il cuore si è fermato. Di certo è che la neonata è venuta al mondo al termine di una gravidanza regolare. Era sana e robusta. Accanto al cassonetto, qualcuno ha posato una rosa bianca per ricordare la breve vita della bimba gettata tra i rifiuti.