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Ok dalla Camera
Bufera nel Pd
Opposizione lascia aula

Sì dell'Aula della Camera al Jobs act. Il testo, approvato a Montecitorio con 316 sì, 6 no e 5 astenuti, torna al Senato.L'opposizione non ha partecipato al voto. Poco prima della votazione finale, tutti i deputati dell'opposizione hanno lasciato l'Emiciclo.

Tentata contestazione dalle tribune del pubblico dell'Aula della Camera, probabilmente da esponenti della Fiom, durante il dibattito finale sul jobs act. Mentre parlava Lello Di Gioia (Psi), alcuni spettatori con addosso magliette rosse della Fiom sotto la giacca si sono avvicinate al parapetto. Il vicepresidente Luigi Di Maio ha ordinato ai commessi di allontanarli dalla tribuna. Spuntano anche i cartelli dei deputati M5S con la scritta "Licenziact". La presidente Laura Boldrini ne ha ordinato la rimozione ai commessi.

Minoranza Pd in ordine sparso. Trenta deputati del Pd hanno firmato un documento in cui spiegano le ragioni per cui non parteciperanno al voto finale sul Jobs act. Nonostante le modifiche apportate alla Camera, l'impianto della delega sul lavoro, viene spiegato, non è soddisfacente. Tra i firmatari figurano Cuperlo, Bindi, Boccia, Zoggia, D'Attorre.

L'area che fa capo a Pippo Civati, tra i 3 e i 5 deputati, voterà contro il jobs act, ma il gruppo più nutrito della minoranza "radicale" dem non parteciperà al voto. E' quanto emerge al termine di una riunione alla Camera, alla quale hanno partecipato, a quanto si apprende, una quarantina di deputati.

Orfini, Pd voti unito per rispetto comunità - "Faccio un ultimo appello all'unità del Pd" sul Jobs act. Così il presidente del Pd Matteo Orfini. "Abbiamo raggiunto una larghissima unità sul testo, spero che per rispetto della discussione fatta, dei cambiamenti apportati, del lavoro di ascolto reciproco e della nostra comunità, si voglia fare tutti un ultimo sforzo in Aula", aggiunge.

 Bersani,da ex segretario voto per disciplina  Voterà il Jobs act "per disciplina", Pier Luigi Bersani. Lo spiega a chi lo interpella alla Camera. Nonostante alcuni "miglioramenti", il Jobs act "non convince", afferma. Dunque "voterò le parti che mi convincono con piacere e convinzione e le parti su cui non sono d'accordo per disciplina, avendo fatto per quattro anni il segretario del Pd".

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