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TaoArte, crisi
profondissima

 La crisi di TaoArte blocca anche gli smontaggi al Teatro Antico. Alle porte di dicembre i visitatori continuano ogni giorno, come sempre, a raggiungere l’antica cavea ed ai loro occhi sembra che sia ancora estate: non solo per il clima, ma anche perché in questo ultimo scorcio di 2014 non è ancora avvenuto il consueto smontaggio del palco, delle tribunette e dei camerini. Ogni anno le attività di smontaggio venivano effettuate già a settembre, immediatamente dopo gli ultimi spettacoli che di solito non si protraggono oltre appunto la prima decade del mese di settembre. Stavolta la grave situazione finanziaria dell’ente culturale taorminese ha paralizzato la macchina organizzativa. I dipendenti di TaoArte che effettuavano questi interventi non hanno contratto e non percepiscono stipendio da parecchi mesi perché il forziere di TaoArte è vuoto. Così al Teatro tutto è rimasto com’era, quasi fossimo a luglio o agosto. Gli stessi lavoratori sarebbero disposti anche a fare questi interventi senza un compenso ma, per forza di cose, chiedono di poter essere messi nelle condizioni di legge necessarie per realizzare lo smontaggio, mediante cioè un rapporto contrattuale che regoli le ore di impiego. La questione degli smontaggi è stata sollecitata in Consiglio comunale dal consigliere di opposizione e presidente della Quarta commissione consiliare, Alessandra Caltabiano. «Ho chiesto perché non è stato dato incarico per smontare le strutture del Teatro - spiega la Caltabiano -. Il danno che si sta verificando al momento non è solo erariale: il mantenimento della struttura anche in presenza della stagione attuale, cioè quella delle piogge e del maltempo, crea il deterioramento dei materiali che rimangono esposti all’azione degli agenti atmosferici. Se dovessero registrarsi dei danni, bisognerà poi ricomprare quel materiale e ciò avrà chiaramente dei costi non indifferenti. Ci risulta che i lavoratori, per altro, con senso di responsabilità, sarebbero disposti a fare lo smontaggio gratuitamente ma non possono farlo in assenza di un rapporto contrattuale che li metta in regola per eseguire tali opere». Il sindaco Eligio Giardina sta andando in pressing sulla Regione perché si crei la Fondazione, percorso che però appare sin qui caratterizzato da tante promesse e da un iter che per tanti motivi è ancora molto complicato e assai lontano dal compiersi. Il passaggio da Comitato a Fondazione, qualora dovesse avvenire, ad oggi rischia d’altronde di non risolvere i guai di TaoArte, ente penalizzato già in partenza dalla zavorra pesantissima dei debiti. Proprio in questa settimana il sindaco (e presidente di TaoArte) Eligio Giardina ha messo in agenda un’ennesima trasferta a Palermo. «Sono già stato dal nuovo assessore al Turismo per sollecitare l’iter della Fondazione - ha detto Giardina - ma alla Regione c’è una baraonda. Ci hanno fatto nuove promesse sullo statuto. Mi chiedo semmai, e anche l’assessore Li Calzi ha chiesto, come sia possibile che TaoArte sia arrivata a fronte di un finanziamento annuale che era di 3,5 milioni di euro all’anno ad accumulare 4 milioni di debiti». 

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