Il ciclone Schwazer non risparmia nessuno. Neppure Carolina Kostner, ex fidanzata del marciatore azzurro, deferita dalla Procura Antidoping del Coni per "aver favorito" e per "omessa denuncia" del presunto tentativo di elusione di un controllo antidoping da parte dell'oro a Pechino 2008. La pena richiesta dall'accusa è pesantissima: 4 anni e 3 mesi di stop che potrebbero macchiare, proprio sul finire, la carriera agonistica della pattinatrice azzurra. ''Carolina e' colpita, ritiene la situazione assurda e vuole andare fino in fondo'', dice l'avvocato Giovanni Fontana, il legale della pattinatrice impegnata in queste giorni a Dallas in uno spettacolo sul ghiaccio. ''La nostra idea sulla ricostruzione del fatto e' diversa: non ha commesso niente e non aveva nulla da denunciare''. Ma gli sviluppi dell'inchiesta condotta dalla Procura di Bolzano, nata dalla positività all'Epo di Schwazer - che a gennaio finirà di scontare tre anni e mezzo di squalifica, ma che rischia altri 4 anni di stop -, tirano in mezzo un bel pezzo dell'atletica italiana: quella titolata e dei record. La Procura Antidoping, guidata da Tammaro Maiello, infatti, ha deciso di deferire anche tre quarti della staffetta 4x100 azzurra che agli Europei di Barcellona 2010 conquistò la medaglia d'argento con un record italiano strappato ad atleti del calibro di Tilli, Simionato, Pavoni e Mennea. Record che però ora rischia di essere revocato dal Tribunale Nazionale Antidoping. Per gli sprinter Simone Collio e Maurizio Checcucci, la Procura ha chiesto rispettivamente 2 anni e 3 mesi e 2 anni di stop, per "manomissione o tentata manomissione in relazione a qualsiasi fase dei controlli antidoping". Collio dovrà rispondere, assieme a Roberto Donati (chiesti per lui 8 mesi), anche della consulenza del dottor Carlo Santuccione, già radiato per doping. Non si salva dal deferimento nemmeno Michele Didoni, ex allenatore di Schwazer sino al luglio 2012 e campione nel mondo a Goteborg 1995 (ora non più tesserato), che lo scorso 7 ottobre, convocato in qualità di persona informata sui fatti riguardanti la vicenda del marciatore altoatesino, non si è presentato dagli inquirenti sportivi: questi ora chiedono per lui 3 mesi di inibizione. La Kostner, invece, all'Antidoping è andata lo scorso 26 settembre, quasi due mesi prima della nuova audizione di Schwazer. I due, però, avrebbero fornito versioni contrastanti su quel 30 luglio 2012, giorno in cui il marciatore fu trovato positivo. Secondo gli inquirenti, infatti, la campionessa del ghiaccio avrebbe mentito agli ispettori della Wada che bussarono alla porta della sua casa di Oberstdorf, coprendo la presenza di Schwazer che si sarebbe dovuto trovare invece a Racines, sede della sua reperibilità. Due versioni discordanti, così, forse, come i destini dei due: Schwazer, dopo la rinuncia a Londra 2012, spera in uno sconto che gli permetta di andare a Rio 2016; la Kostner, invece, potrebbe macchiare indelebilmente una carriera impreziosita proprio quest'anno dall'ultima gemma del bronzo olimpico di Sochi.
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