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Tagliate le ruote all’auto del sindaco Collica

  Tagliati gli pneumatici anteriori all’auto di proprietà del sindaco Maria Teresa Collica. L’auto danneggiata – una Fiat 500L acquistata di recente –era stata parcheggiata, fin dall’arrivo del primo cittadino in Municipio, nel parcheggio del piazzale situato davanti al nuovo Teatro Mandanici, a poca distanza da Palazzo Longano. L’atto sarebbe stato compiuto nel primo pomeriggio di ieri. Sconosciuti gli autori che hanno agito alla luce del sole senza che nessuno abbia visto o voluto vedere nulla. Ad accorgersi che due i pneumatici erano stati tagliati con un coltello, è stato lo stesso sindaco che assieme ai suoi collaboratori più stretti si apprestava a partire alla volta di Messina per partecipare, dopo una intera mattinata di lavoro, a una riunione della Srr, la nuova società per la gestione dei rifiuti, di cui la Collica è presidente. Il grave atto intimidatorio rappresenta un segnale inquietante per un donna di cultura, ricercatrice universitaria in materie giuridiche, impegnata in prima persona per il ripristino delle condizioni di legalità in una città condizionata da una “zona grigia”, la nuova generazione della mafia che si è infiltrata nel tessuto economico e politico della città che da sempre è stata considerata ostaggio di una delle più temibili organizzazioni criminali della Sicilia. Non è un caso che l’Amministrazione Collica in queste giorni si sta attivando per il recupero della legalità nella gestione di importanti servizi pubblici in diversi settori. In questi giorni la Giunta ha anche conferito gli incarichi legali per il recupero dei danni liquidati nei processi di mafia, da “Mare Nostrum” alle operazioni Pozzo e Vivaio. In tutte queste operazioni il Comune parte civile deve ricevere soldi dagli imputati condannati persino, come nel caso dell’operazione Pozzo, al pagamento di una provvisionale di 150 mila euro. Iniziative senza precedenti spesso ostacolate anche da settori della burocrazia. Maria Teresa Collica, protagonista di tante battaglie sociali, a cominciare da quella contro il Parco commerciale proposto dall’avv. Rosario Cattafi, attualmente in carcere, forse è stata lasciata troppo sola in un momento delicato. Sola soprattutto dopo le dichiarazioni di fuoco e la denuncia resa davanti alla Commissione antimafia in cui denunciava la presenza della nuova “zona grigia” che ha sostituito il decapitato “Gotha mafioso”.(l.o.)

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