Domenica 28 Aprile 2024

Diciassette migranti
morti su un gommone

Diciassette migranti che erano a bordo di un gommone in navigazione dalla Libia verso l'Italia sono morti probabilmente per disidratazione e ipotermia. I cadaveri sono stati individuati dagli equipaggi di alcuni mezzi di soccorso che hanno raggiunto il gommone ad oltre centro miglia a sud di Lampedusa.

In seguito ad un allarme di un barcone in difficoltà, si sono mobilitati la Marina Militare e la Guardia Costiera che hanno inviato in zona alcune unità che erano già in navigazione. Sono stati anche dirottati un rimorchiatore e un mercantile. Raggiunto il gommone, che era in normali condizioni di galleggiabilità, è cominciata l'assistenza ai migranti. A bordo del gommone sono stati individuati i 17 cadaveri, mentre le altre persone sono state trasferite a bordo dei mezzi di soccorso.

È stato trasportato con un elicottero della Marina Militare all'ospedale di Lampedusa uno dei migranti soccorsi a bordo del gommone dove sono stati recuperati i cadaveri di 17 persone: le sue condizioni, viene sottolineato da fonti dei soccorritori, sono gravi. Settantasei le persone salvate, che si trovavano sul gommone. Tra queste due erano in condizioni critiche: uno è il migrante trasportato in ospedale con l'elicottero, l'altro invece è morto poco dopo essere stato soccorso.

Ad intervenire in aiuto del gommone sono state due motovedette delle Capitanerie di Porto ed un rimorchiatore civile. Le persone tratte in salvo sono state trasbordate sul pattugliatore Orione della Marina Militare, mentre le salme sono state sistemate su una motovedetta diretta a Porto Empedocle. Le cause della morte, confermano fonti dei soccorritori, dovrebbero essere l'ipotermia e la disidratazione, dovute ad un viaggio di molti giorni. Questo intervento di soccorso segue quello compiuto poco prima da due navi della Marina Militare, il pattugliatore Cigala Fulgosi e la corvetta Driade, che hanno recuperato rispettivamente 102 e 100 migranti su dei barconi a sud di Lampedusa. Tutti sono stati trasferiti sulla nave Etna, a bordo della quale c'è anche personale sanitario che ha fornito loro l'assistenza necessaria.

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