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Mafia Capitale, Boschi no al commissario

"Per Roma potrebbero esserci tre ipotesi, dopo la valutazione delle carte dell'inchiesta: o un accesso agli atti, o lo scioglimento o una terza via che prevede di non intervenire essendo in corso l'attività giudiziaria". Così il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ricordando che prima deve riferire al ministro dell'Interno.

Boschi, non ci sono gli estremi per commissariare Roma - "E' giusto individuare le responsabilità ma attenzione a tirare in mezzo il Comune di Roma, per arrivare al commissariamento ci vogliono estremi di legge precisi e qui non ci sono estremi. Marino deve restare e governare bene". Così il ministro Maria Elena Boschi, ospite dell'Intervista di Maria Latella. "Bisogna fare processi presto senza sconti a nessuno ma non bisogna fare di tutta l'erba un fascio perché non tutti hanno rubato. E' giusto che escano nomi e cognomi e si individuano responsabilità specifiche ma il Pd è intervenuto subito, gli altri non mi pare che stiano facendo pulizia", aggiunge la Boschi.

Campidoglio: gli ispettori non sono qui - Gli ispettori del prefetto di Roma non sono arrivati in Campidoglio, secondo quanto si apprende. Il sindaco Ignazio Marino vedrà il prefetto Giuseppe Pecoraro martedì. L'arrivo degli ispettori prefettizi in Campidoglio era stato prospettato su alcuni quotidiani.

  Delrio: inchiesta ha pesato su bocciatura S&P - ''Quanto accaduto a Roma è pessimo, quanto di peggio possa capitare all'immagine di un Paese. Ma d'inverno, per far uscire l'aria viziata da una stanza, ogni tanto occorre aprire la finestra e accettare un po' di freddo. Le decisioni che abbiamo preso sull'Expò di Milano, il Consorzio che gestisce il Mose di Venezia, o a Roma, sostenendo il lavoro di Marino sono un'opera di pulizia necessaria. Gli attacchi a Marino erano la conseguenza di un lavoro che intacca interessi poco chiari''. Per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, intervistato dalla Stampa, ''anche l'inchiesta di Roma ha pesato sulla bocciatura'' di S&P. ''La strada del governo è giusta - dice - ma la politica deve velocizzare il rinnovamento''. 

''Standard and Poor's fotografa una situazione, il debito italiano è molto alto. Ma sostiene la nostra tesi, ovvero che la montagna è scalabile attraverso una sola strada: la crescita dell'economia con un programma convincente di riforme'', afferma Delrio. 

''Nel 2015 la crescita e l'occupazione resteranno il nostro faro''. Quanto al possibile sforamento del vincolo del 3%, ''la legge di stabilità parla per il governo''. Delrio parla di un ''progetto industriale pronto'' per le municipalizzate. 

''Nel 2015 ci sarà una caduta verticale delle attuali 8000 società. Le 330 che gestiscono l'acqua saranno 80, per i rifiuti ne esistono più di 400, ne bastano 100''. Sul commissario Ue Katainen, secondo cui sarà possibile scomputare dal piano Juncker solo i contributi nazionali diretti al piano, ''se questo fosse l'esito della discussione sarebbe parecchio deludente'', osserva Delrio. ''L'Europa deve iniziare a concepirsi come uno Stato federale, dove gli investimenti in coesione sono investimenti europei''.

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