Il boss Totò Riina è stato portato nel centro medico del carcere di Parma per essere sottoposto ad accertamenti clinici. Il capomafia, da tempo affetto da problemi cardiaci, si è sentito male.
"Il mio assistito Totò Riina sta malissimo e a giorni faremo un'iniziativa per la sua salute". Lo ha detto l'avvocato Luca Cianferoni difensore di Riina, a margine del processo sulla strage del rapido 904 aggiungendo solo che si tratterà di "una richiesta". A chi chiedeva quale richiesta ha detto: "Lasciatemi stare sul vago".
Intanto, nella strage del rapido 904 del 23 dicembre 1984 "furono usati 16 kg di esplosivo" perché così "il danno è grosso". Lo ha detto il consulente tecnico del pm, Giulio Vadalà, esperto esplosivista già dirigente della polizia scientifica, deponendo al processo che vede Totò Riina imputato di essere il mandante dell'attentato. "L'esplosivo fu collegato su una reticella porta valigie in un corridoio del treno" e "era collegato a un sistema di trasmissione radiocomandato con un ritardo affinché esplodesse in una galleria".