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Loris, le parole della città

"Non voglio parlare, non è il momento: sono molto alterato". E' l'unico commento rilasciato al telefono da Andrea Stival, il nonno paterno di Loris, che non vuole commentare la notizia del fermo della nuora, Veronica Panarello, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Ragusa sulla morte del bambino. (ANSA).

"Non è il momento di parlare. Sono venuti gli psicologi in classe e tutto a scuola è normale, per quello che è possibile in questo momento". E' l'unico commento rilasciato, alla fine della lezione alla Falcone-Borsellino, da Teresa Iacona, una delle due maestre della terza elementare frequentata da Loris Stival.

"Non ci posso credere che una madre uccide il proprio figlio". Lo ha detto la dirigente scolastica della 'Falcone-Borsellino', Giovanna Campo, commentando il fermo della procura di Ragusa della madre di Loris per omicidio. La dirigente ha confermato che stamattina a scuola sono andati quattro psicologi dell'Asp, che hanno incontrato gli alunni, e "in particolare nella III classe elementare, frequentata dal bambino, dove il vuoto è ancora grande". "I ragazzi avevano voglia di parlare - ha ricostruito Giovanna Campo - ognuno ha dato la propria versione dell'accaduto, con una ricostruzione personale. Li ho invitati alla prudenza come è doveroso, spiegando loro la differenza tra fatto certo e ipotesi". La preside ha spiegato che gli alunni "non erano turbati", sottolineando che "i bambini metabolizzano prima anche le vicende tristi, perchè sono spontanei anche nel modo di vedere la morte". "Il problema - ha sottolineato - siamo noi grandi, che non siamo in grado di dare certezze e soprattutto trattenere le emozioni, l'emozione traspare anche perchè in questo momento è ancora tanta e c'è grande dolore". (ANSA)

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