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Mandatoriccio, ucciso il cane del sindaco

  Un cane senza vita trovato nel pianerottolo dell’abitazione del sindaco di Mandatoriccio Angelo Donnici. L’inquietante ritrovamento è stato fatto all’alba di ieri dagli stessi familiari del primo cittadino, che immediatamente hanno segnalato l’episodio alle forze dell’ordine. Si tratta di un meticcio di grossa taglia, forse un incrocio con un pastore tedesco, ritrovato morto e sdraiato su di un fianco, proprio davanti alla porta di ingresso dell’abitazione del sindaco. Ed ora si attendono gli esiti delle indagini avviate da parte dei carabinieri, ma anche e soprattutto le analisi condotte dai medici del servizio veterinario dell’Asp, poiché c’è da verificare se l’animale sia stato avvelenato e lasciato appositamente davanti all’ingresso del sindaco. E il dubbio appare più che legittimo, in quanto ci sono diversi elementi che non quadrano. A partire proprio dal luogo del ritrovamento, vista anche l’ubicazione dello stabile. Il sindaco Donnnici, infatti, risiede con la propria famiglia in una palazzina che insiste su una delle strade più trafficate del centro di Mandatoricco. Peraltro, per salire a casa sua, il cane avrebbe dovuto aprire due cancelli (abitualmente lasciati chiusi dai condomini dello stabile), salire una rampa di scale e lasciarsi morire lì, quando si sa che i cani preferiscono lasciarsi morire in luoghi isolati ed in discesa. Da qui, il sospetto che il ritrovamento fatto non sia un caso e che dietro alla morte dell’animale possa celarsi un disegno ben diverso e che il suo ritrovamento possa configurarsi come un macabro messaggio indirizzato all’amministratore. Ma non è la prima volta che il sindaco Donnici subisce atti di natura chiaramente intimidatoria. Diversi, infatti gli episodi che sono registrati negli ultimi anni: dalla bomba carta lanciata a ridosso dell’abitazione, all’auto incendiata in piena notte e parcheggiata sotto casa, passando dal danneggiamento della residenza estiva della famiglia. In ogni caso dagli ambienti della maggioranza che sostiene l’esecutivo Donnici il sospetto che si tratti d’un avvelenamento con fine intimidatorio è più che concreto e si fa notare che ciò è avvenuto a poche ore dall’ennesimo consiglio comunale particolarmente vivace, in un clima di tensione che, ad avviso del sindaco, è creato ad arte da parte di alcuni e che toglie serenità alla comunità e punta a screditare il ruolo delle istituzioni. Se l’animale sia stato avvelenato o meno lo stabiliranno ora gli esiti delle indagini dei carabinieri intervenuti con il comandate della locale stazione Falabella e le analisi dei medici dell’Asp che hanno prelevato la carcassa dell’animale. «Se è un atto intimidatorio è di una gravità doppiamente inaudita»: sono queste le prima parole pronunciate dal vice sindaco, Filippo Mazza, a commento di quanto accaduto. «E se si dovesse giungere ad una conferma di questo tipo – ha poi aggiunto l’amministratore del piccolo centro jonico – l’episodio rappresenterebbe una brutta, bruttissima pagina per la comunità». 

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