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Ospedale cittadino
si spera in Oliverio

La nuova mappa dei servizi sanitari territoriali. Con l’insediamento del neo Governatore Mario Oliverio, i cittadini dell’area del Pollino sperano di poter avere migliori prestazioni sanitarie. Lo spauracchio dei livelli essenziali di assistenza, non garantiti da tempo e la crescente emigrazione sanitaria, hanno allargato le maglie di una rete ospedaliera sfibrata che, oggi più che mai, morde la carne viva dei cittadini. L’ospedale spoke di Castrovillari, presidio strategico per l’area settentrionale della regione, più volte penalizzato nella gestione Scopelliti, ritornerà ad avere un ruolo centrale nel nuovo progetto di assistenza ospedaliera?      Per l’ex ospedale di Lungro, nessuna delle operazioni che miravano a rimettere in sesto il Capt arbëresh, è stata messa in pratica. Le proposte elaborate dai sub commissari e depositate a settembre al ministero della Salute, non hanno ancora trovato applicazione. L’attuale sub commissario Urbani riconfermerà le linee tracciate nel dossier consegnato tre mesi fa al ministro Lorenzin?  Nella nuova riorganizzazione sanitaria sono indicate le modalità per il ripristino a regime degli ambulatori esistenti a Lungro (oculistica, ortopedia, otorino, geriatria, diabetologia e fisiatria territoriale), il mantenimento del reparto di Lungodegenza-geriatria, della dialisi, del laboratorio analisi e della radiologia, l’incremento delle ore di guardia medica nell’istituenda Rsa medicalizzata e l’introduzione di nuovi servizi di chirurgia vascolare, urologia ed ecografia specialistica. Un disegno pensato per garantire l’assistenza specifica del Capt,  un piano studiato per centrare una mission che si basa soprattutto sull’erogazione di servizi sanitari territoriali. Il nuovo piano oggi al vaglio del governatore Oliverio contempla anche l’istituzione delle “Case della salute”, una ogni 75/100 mila abitanti. Se le linee guida e i parametri verranno confermati dal nuovo governo regionale, sul territorio della provincia cosentina dovrebbero prendere piede da 7 a 10 strutture da istituire proprio negli ospedali dismessi come quello di Lungro, presidio idoneo ad erogare nuovi servizi di medicina territoriale.   

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