Via da Roma, la Roma che per la holding gestita da Salvatore Buzzi e "controllata" da Massimo Carminati, è stato un affare per anni. Oggi, dopo il trasferimento ieri di Buzzi nell'istituto di pena di Badu 'e Carros, è toccato a Massimo Carminati lasciare il carcere di Regina Coeli per raggiungere il reparto di massima sicurezza del carcere di Tolmezzo. E con lui sono stati trasferiti altri arrestati nell'inchiesta di Mafia Capitale, inchiesta che ha terremotato i palazzi del potere capitolino. Intanto dalle carte spunta anche il nome Luigi Ciavardini, una militanza nei Nar come Massimo Carminati, già condannato con Francesca Mambro e Giusva Fioravanti per la strage di Bologna e dal 2009 ora in semilibertà. Ciavardini ha anche lui una coop ma precisa: "io non sono Buzzi, io da loro sono sempre stato distante". Il nome di Ciavardini, stando alle carte allegate all'ordinanza, spunta in un'intercettazione ambientale del febbraio 2013 di un incontro che Riccardo Brugia, braccio destro di Carminati, ha con Mario Zurlo, imprenditore. All'incontro partecipa anche Carminati. Zurlo racconta di avere visto "Luigi Ciavardini in auto con una bionda in macchina... è il direttore del carcere di Frosinone, se la stava portando a casa". Lo stesso Zurlo nella conversazione dice che Ciavardini "con la sua cooperativa sociale sta facendo tutti i lavori intorno al carcere, gli pulisce l'erba... c'ha tutto il verde esterno". La circostanza è smentita dallo stesso Ciavardini e anche da Silvia Pesante, allora direttore del carcere di Frosinone e fino a ieri direttrice del carcere di Sulmona. "E' una enorme falsità, una mascalzonata e basta, serve solo a gettare polvere su di me o sul volontariato. Io con la '29 giugno' non ho mai lavorato e mai avuto nulla in comune, certi accostamenti sono vergognosi: il mio avvicendamento a Sulmona fa parte delle disposizioni", dice Pesante. Ciavardini spunta anche in un'altra intercettazione: il Ros rileva che al telefono con Alessandro Cochi, delegato allo sport con la giunta Alemanno, l'ex Nar si mette "a disposizione". L'attività di intercettazione riguarda il bando per la gestione del complesso delle Tre Fontane che, documentano le carte, "si tenta di dare in gestione" ad una società di rugby legata a Riccardo Mancini, ex ad di Ente Eur, anche lui arrestato nell'inchiesta. L'inchiesta comunque procede e a breve ci saranno nuovi sviluppi, come lo stesso procuratore capo Giuseppe Pignatone ha detto nei giorni scorsi. Sono fissati per lunedì mattina, nel carcere di Regina Coeli, gli interrogatori di Rocco Rotolo e di Salvatore Ruggero, gli ultimi due ad essere finiti in carcere nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta mafia capitale. Entrambi sono accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso in quanto ritenuti responsabili di aver assicurato il collegamento tra il clan dei Mancuso, egemone nel Vibonese, ed alcune cooperative riconducibili a Salvatore Buzzi, braccio finanziario, secondo la Procura di Roma, dell'organizzazione criminale capeggiata da Massimo Carminati. (ANSA)