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Ok ai decreti
lavoro e Ilva

E' terminata dopo quasi tre ore la riunione del Consiglio dei ministri. IlCdm ha approvato il decreto attuativo del Jobs act sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, secondo quanto si apprende. Il Cdm è ancora in corso. Approvato anche il decreto su Taranto, che prevede il passaggio del gruppo Ilva all'amministrazione straordinaria. Per la città di Taranto sono previsti fondi per le bonifiche, risorse per il Porto e per il Museo. Il consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto attuativo della delega fiscale sulla certezza del diritto, si apprende da fonti governative. 

In arrivo le novità sui licenziamenti e gli indennizzi economici, che sostituiranno nella gran parte dei casi di risoluzione illegittima del rapporto di lavoro il reintegro dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, e sugli ammortizzatori sociali: i primi decreti attuativi del Jobs act sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti e sulla riforma dell'Aspi approdano al Consiglio dei ministri.

"Con il Jobs act sarà più facile assumere, non licenziare", torna ad evidenziare il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in vista del Cdm della vigilia di Natale, ribadendo anche che le nuove regole si applicano soltanto ai nuovi assunti ("quelli che hanno già un contratto mantengono lo Statuto del passato"), per loro, per i quali oggi "avere un contratto a tempo indeterminato sembra una chimera, il sistema sarà più semplice e flessibile". Renzi ha incontrato al Quirinale dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al quale ha illustrato anche le misure su lavoro e domani all'esame del Cdm.

Perchè il ''Cdm di Natale'' sarà un consiglio dei ministri importante. Non c'e' solo il Jobs Act, ma anche decreto salva-Ilva (che arriva il giorno dopo l'accordo su Termini Imerese e mentre si cerca un'intesa su Meridiana).

Ci sono poi le norme che attuano un pezzo importante della riforma del fisco sul fronte delle imprese, alcune nomine di rilievo e anche il decreto milleproroghe.

Sul Jobs Act, e in particolare sull'entità degli indennizzi, compresa la possibilità che per il datore di lavoro ci sia l'opzione di superare il reintegro nel posto di lavoro a fronte di un licenziamento disciplinare ingiustificato e di scegliere comunque di pagare l'indennizzo ma più alto (il cosiddetto opting out), si lavora fino all'ultimo. "Non voglio entrare nei dettagli tecnici. Stanno ancora discutendo nei tavoli di lavoro al ministero e a palazzo Chigi", aveva infatti affermato anche il premier in mattinata. Il confronto è andato avanti per tutta la giornata.

Il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi (Ap), in serata è tornato ad insistere sul superamento netto dell'articolo 18 e sulla tenuta del governo: "Domani d-day della politica italiana. O via articolo 18 o via governo per crollo credibilità". Stando alle ipotesi prese in esame, si andrebbe verso un indennizzo economico che va da un minimo di 4 ad un massimo di 24 mesi di retribuzione, nelle aziende sopra i 15 dipendenti (oggi è 12-24 mesi).

Resta infatti la distinzione con le piccole imprese sotto i 15 dipendenti (escluse dall'articolo 18) per le quali continuerebbe a valere l'indennizzo attuale variabile tra i 2,5 e i 6 mesi di retribuzione. Possibile un'ulteriore differenziazione con le aziende sopra i 200 dipendenti. Mentre in caso di opting out, ci sarebbe un super-indennizzo. E nei casi di conciliazione, invece, l'indennizzo sarebbe più basso ma esentasse. "Bisogna evitare errori che rischiano di danneggiare milioni di lavoratori", afferma il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, sostenendo che "con le nuove regole, più che un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti rischiamo di essere in presenza di un contratto a tempo determinato fortemente incentivato". Sul tavolo del Cdm in arrivo anche il decreto attuativo di riforma dell'Aspi, con l'estensione della platea ai collaboratori e della durata del sussidio di disoccupazione, con l'ipotesi di allungarla fino a 24 mesi.

Cdm approva Legge Europea 2014 - Il Consiglio dei Ministri ha approvato la legge europea 2014. Lo annuncia il sottosegretario Sandro Gozi mentre è ancora in corso il Cdm. E, interpellato, spiega che è stato fatto il punto sulle infrazioni: si scende dalle 121 di marzo a 89. "Con questa legge - anticipa - puntiamo a chiuderne altre 10 e a risolvere 7 casi di precontenzioso EUpilot".

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