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Il camionista Giuseppe Mancuso è ufficialmente disperso

 È ufficialmente disperso l’autotrasportatore di Rocca di Capri Leone Giuseppe Mancuso, uno dei passeggeri imbarcati sul traghetto Norman Atlantic, andato in fiamme domenica all’alba al largo delle coste albanesi nel corso del tragitto Patrasso-Ancona. Anche ieri è trascorsa una giornata senza novità e l’ultima speranza, probabilmente, alla quale la famiglia è aggrappata è per la notizia circolata ieri. «C’è un mercantile – dice l’assessore comunale Filippo Borrello che è rimasto accanto alla famiglia Mancuso per tutta la giornata in assenza del sindaco e deputato Bernadette Grasso impegnato in una seduta all’Ars – con 179 persone stipate a bordo, tutti passeggeri del traghetto andato a fuoco. Pare che possano esserci dei clandestini e che il comandante abbia requisito i telefonini dei passeggeri. Il mercantile è diretto in Grecia dove dovrebbe arrivare oggi, condizioni del mare permettendo. Per il resto – conclude Borrello – come amministrazione ci siamo attivati nelle sedi competenti, dall’Unità di crisi della Farnesina che in verità non ci ha aiutato molto, né a noi e né, soprattutto, alla famiglia Mancuso e alle varie prefetture». Il clima che si respira a Rocca, in questa vigilia di Capodanno carica di tensione, è quello del dramma misto alla speranza che un miracolo possa avvenire, perché a questo punto solo di questo si può parlare. Ieri mattina un’altra conferma. «Giuseppe Mancuso – aveva detto il sindaco Grasso prima di andare a Palermo – non è tra i morti ma si ritiene sia tra i 38 dispersi. La famiglia è veramente stremata per non avere avuto notizie da più di due giorni. Ritengono che Giuseppe se fosse tra quelli già a terra avrebbe chiamato, forse è su una nave e deve ancora sbarcare». Ancora più dure le accuse del figlio del camionista, il consigliere comunale Calogero Mancuso: «Siamo disperati: è incredibile, sono passate sessanta ore senza una telefonata da parte di nessuno, né da parte dell'Unità di crisi della Farnesina, né dalla Marina. Le uniche notizie ci vengono da amici, è una vergogna. Da quello che siamo riusciti a capire insieme ad altre persone che risultano disperse – conferma il giovane per quanto riferito dall’assessore Borrello – è che potrebbe essere stato preso a bordo di un mercantile straniero diretto in Grecia. Qui non c’è personale della Marina e sarebbero trattenuti insieme ad altre persone che risultano clandestine. Per questo mio padre non potrebbe comunicare con noi. È l’ultima speranza che ci rimane altrimenti non si spiegherebbe perché non ha ancora telefonato. È grave – continua il figlio del camionista – che le notizie le dobbiamo avere dai media, solo oggi (ieri per chi legge ndc) abbiamo saputo di tre morti italiani e fino alle 13 non si sapeva chi fossero e in noi è cresciuta l’angoscia. C’è un lento massacro psicologico per questa carenza d’informazioni, non capisco perché l’Italia non sia in grado di dare notizie certe. Renzi – ha incalzato Mancuso – ha detto che i soccorsi sono stati veloci ma la nave italiana è partita dopo diverse ore e non subito dopo l’allarme, sono sicuro che se si fosse trattato di immigrati sarebbero andati subito a salvarli. Il premier poi ha affermato di essere vicino alle famiglie, ma a noi non ha chiamato nessuno. In Grecia abbiano degli amici, spero che quando arriverà la nave ci possano comunicare se c’è mio padre, così prendo subito un aereo e lo vado a prendere. Dovevamo passare insieme il Capodanno qui – ha concluso Calogero Mancuso – lo festeggeremo con lui spero presto». L’ultimo contatto con i familiari l’autotrasportatore di Rocca lo ha avuto domenica all’alba quando, subito dopo l’incendio, ha informato la famiglia telefonicamente per riferire che si foera messo in salvo salendo su una scialuppa. Da quel momento un profondo, irreale e drammatico silenzio. 

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