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Il comandante " Volevo salvarli tutti
ma non chiamatemi eroe "

"Avrei voluto portarli a casa tutti" lo ha detto il comandante del traghetto Norman Atlantic, Argilio Giacomazzi incontrando brevemente i giornalisti fuori dalla sua abitazione in via Salita al piano in località Campiglia sulle colline de La Spezia. "Sono molto stanco - ha detto il comandante - e non chiamatemi eroe. I complimenti non fanno per me, non servono". Giacomazzi, che soffre ancora di una lieve intossicazione per aver respirato il fumo dopo l'incendio sul suo traghetto, e di alcune lesioni patite durante il naufragio, ha ribadito di essere "molto stanco" e di aver necessità di riposo.

Quello del Norman Atlantic è il secondo incendio in meno di un mese che si verifica a bordo di un traghetto che opera sulla rotta Italia-Grecia per conto della Anek Lines. Il 30 novembre scorso, infatti, a 25 miglia da Brindisi, un rogo era divampato nella sala macchine dello Ierapetra L. diretto a Igoumenitsa.

Il traghetto è ancora 'ridossato' nei pressi della baia di Valona, vicino all'isola di Saseno, a circa due miglia dalla costa. Le condizioni meteo restano proibitive per avviare le procedure di rimorchio. La nave comunque, a quanto si apprende, è in sicurezza agganciata al rimorchiatore Marietta Barretta e circondata da altri due mezzi navali della società brindisina, il Tenax e l'Asmara. Il vento spira da Nord Est, forza 8 in attenuazione, il mare è agitato. E' quindi escluso che la navigazione verso l'Italia possa essere avviata a breve. Si dovrà attendere che la situazione meteo marina migliori per avviare le procedure di trasporto del relitto che giungerà nel porto di Brindisi che dista all'incirca 60 miglia dal luogo in cui si trova adesso il Norman Atlantic.

LE AUTOPSIE SULLE SALME - Potrebbe slittare al 2 gennaio l'inizio degli accertamenti medico-legali sulle nove salme delle vittime della Norman Atlantic. Fonti legali degli indagati e dei familiari dei passeggeri deceduti riferiscono di non aver ricevuto ancora alcuna notifica relativa alle autopsie. La Procura di Bari ha già affidato l'incarico ai medici legali Alessandro Dell'Erba e Biagio Solarino. Nell'istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari ci sono da ieri mattina le salme di nove delle undici vittime accertate nel naufragio (due corpi non sono stati ancora recuperati). Solo quattro, tuttavia, sono state formalmente riconosciute e identificate. Si tratta dei due autotrasportatori napoletani Michele Liccardo di 32 anni e Giovanni Rinaldi di 34, di un sacerdote georgiano e di un cittadino turco. Tra le cinque salme non identificate c'è il corpo di una donna, l'unico che presenterebbe segni di ustioni e bruciature, tuttavia compatibili con lesioni da assideramento. Soltanto le autopsie potranno stabilire con certezza le cause dei decessi, se legati all'incendio sulla motonave, ad annegamento oppure all'assideramento nelle fasi di trasbordo durante i soccorsi.

GIALLO SUL NUMERO DEI DISPERSI - Intanto la Guardia costiera ieri sera ha consegnato al ministero degli Esteri, alla Procura di Bari e al Governo greco la lista nominativa delle 477 persone tratte in salvo sulla Norman Atlantic. Sarà ora possibile, viene sottolineato, effettuare i riscontri con la lista di imbarco stilata dalle autorità del porto di Patrasso, in Grecia.

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