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New York, addio
a Mario Cuomo

"La gente mi ha sempre chiesto cosa volevo sulla mia tomba. La mia risposta: 'Uno che ci ha ha provato'". Mario Cuomo, per tre mandati governatore di New York, soprannominato 'l'Amleto sull'Hudson' per la sua indecisione nella corsa alla Casa Bianca del 1992, e' morto ieri nella sua casa di Manhattan. Aveva 82 anni. Padre del'attuale governatore Andrew Cuomo, Mario aveva governato lo Stato della Grande mela in tempi tempestosi, dal 1983 al 1994. Cuomo voleva un'amministrazione che si prendesse cura dei bisogni della gente, ma era stato boicottato dalla recessione economica. Eppure, a dispetto delle difficolta', il suo approccio progressista al mondo della politica aveva affascinato i compagni del partito democratico, che per due volte avevano cercato di convincerlo a candidarsi alla Casa Bianca: nel 1988 contro George H.W.Bush e nel 1992 contro Bill Clinton, senza successo. Cuomo era un politico di estrema intelligenza e un cattolico convinto: una posizione che lo porto' a opporsi alla pena di morte - all'epoca gli costo' la poltrona di governatore contro il rivale George Pataki - ma a distinguere sull'aborto: personalmente contro ma non per imporre le sue convinzioni personali al resto del mondo. Odiava la politica: "Un mestiere sporco", di cui era peraltro maestro spesso spietato e senza esclusione di colpi. Alla convention democratica del 1984, anticipando la retorica di Bill de Blasio, aveva fatto ombra al candidato del partito Walter Mondale e demolito la visione di Ronald Reagan di un America "citta' scintillante sulla collina", descrivendo una devastante incapacità di vedere che in "questa nazione ci sono due citta'", quella dei ricchi e quella dei poveri. Un cervello brillante che pero' molti americani ricordano per quel che Cuomo non ha voluto fare: non solo entrare nelle corse alla Casa Bianca (al cardiopalma, con l'elicottero sulla pista di decollo per andare a registrarsi in New Hampshire nel 1992), ma anche la Corte suprema che Bill Clinton, rivale di allora e poi alleato, gli aveva offerto su un piatto d'argento. Per gli italiani e' stato il primo figlio di emigranti a governare lo Stato di New York. In quella carica ha servito più a lungo dei suoi 51 predecessori tranne Nelson Rockefeller. Cuomo era nato a Queens, quarto figlio di Andrea e Immacolata, emigrati senza una lira e senza una parola di inglese dalla provincia di Salerno. Un carriera da avvocato prima e quando entro' in politica fu senza esclusione di colpi: il suo primo tentativo di diventare sindaco contro Ed Koch (che non affronto' mai le voci sul suo orientamento sessuale) fu all'insegna di uno slogan che oggi sarebbe stato altamente politically scorretto: "Vote for Cuomo, not the Homo". (ANSA)

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