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Strage in redazione, 12 morti al settimanale
satirico "Charlie Hebdo"

Parigi è sotto choc per un attacco terroristico, il più grave nel paese dal 1961, che ha provocato 12 morti nella redazione del settimanale satirico 'Charlie Hebdo', noto per il suo stile ironico e provocatorio e già nel mirino dei terroristi islamici. Due uomini incappucciati hanno fatto irruzione nella sede del giornale ed hanno aperto il fuoco con i mitra, gridando 'Hallah u Akbar' e uccidendo fra gli altri il direttore Charbonnier (Charb) ed e altri tre noti vignettisti Cabu, Georges Wolinski, molto famoso anche in Italia, e il suo collega Tignous. Tra le vittime anche due agenti di polizia, altre quattro sono rimaste gravemente ferite, stando al bilancio del presidente francese François Hollande, immediatamente giunto sul luogo della strage. Posti di blocco in tutta Parigi, il governo ha deciso l'aumento del livello di allerta in tutta la regione. Gli Usa offrono aiuto per catturare i responsabili, Alfano convoca il comitato antiterrorismo. 

Wolinski e Cabu, due tra i più grandi. Charb, il direttore, anche lui vignettista satirico come i primi due, dal 2013 sulla lista nera di al Qaida. Bernard Maris, un famoso economista che da anni firmava la sua rubrica Oncle Bernard, zio Bernardo. L'attentato contro Charlie Hebdo ha decimato la redazione dello storico settimanale satirico francese, nato sulle ceneri di Hara Kiri Hebdo, proibito in Francia nel 1970 dopo una copertina giudicata insultante nei confronti del generale De Gaulle, appena morto. Una strage che ha colpito il mondo dei vignettisti, particolarmente dinamico in Francia, dove il primo a rendere omaggio alle vittime dei terroristi è stato il caricaturista di Le Monde Plantu. La sua mano, con una matita rossa sangue, scrive: "Con tutto il cuore con Charlie Hebdo". Charb, 47 anni, lascia con una vignetta davvero profetica, pubblicata nei giorni scorsi. "Ancora nessun attentato in Francia", si legge sul disegno, mentre un talebano armato risponde: "Aspettate. Abbiamo tempo fino a fine gennaio per farci gli auguri". Stéphane Charbonneau - questo il vero nome - si era sempre detto pronto a morire in piedi piuttosto che rinunciare alla libertà di espressione di cui Charlie Hebdo si è sempre proclamato paladino in Francia, pubblicando, tra l'altro, anche le vignette del profeta Maometto, quelle che nel 2006 dalla Danimarca avevano infiammato tutto il mondo islamico, provocando numerosi morti. A France Info lo stesso Charb spiegava che la caricatura, in particolare quella più dura ed intransigente, permetteva di "sublimare la violenza: chissà cosa saremmo diventati senza la matita". E agli islamici che lo accusavano di essere blasfemo, Charb aveva risposto, spiazzandoli: perché non fate una rivista satirica contro di noi, i laici? George Wolinski, 80 anni, era molto famoso anche in Italia, dov'è stato rivelato dal Linus di Oreste del Buono. Nato a Tunisi nel 1934, era considerato uno dei maestri del fumetto erotico francese, molto attento alla condizione femminile, sedicente "simpatico fallocrate" in un universo femminile sempre più libero e liberato in un paese come la Francia. Era anche un ottimo scrittore. Cabu, 77 anni, è considerato un gigante del reportage a fumetti, ed aveva una tecnica quasi fotografica, oltre ad un senso del racconto dal ritmo cinematografico. E' diventato famoso con il Grand Duduche, una sorta di studente 'nerd', alto e con gli occhialini tondi simili a quelli del suo autore. Ha coniato anche la figura del 'Beauf' (il cognato), cioè il francese medio e di mezza età, con la pancia e i baffi spioventi, un vero e proprio re della banalità e del luogo comune. Tignous, 58 anni, infine. Bernard Verlhac, questo il suo vero nome, era forse il meno famoso dei quattro vignettisti-star di Charlie Hebdo, ma era altrettanto caustico dei suoi colleghi. Due esempi tra gli altri: la copertina di Charlie Hebdo dedicata a Gerard Depardieu pronto a scappare in Belgio per non pagare le supertasse francesi ("Può il Belgio accogliere tutto il colesterolo del mondo?" si legge accanto al 'faccione' dell'attore). E quella sul post primavera araba. Sotto la didascalia "Dopo la primavera araba, l'estate araba", si vede una giovane donna in topless con il viso nascosto da un hijab.(ANSA).

LA DINAMICA Si precisa con il passare delle ore la dinamica dell'attacco di oggi alla sede del settimanale Charlie Hebdo, mentre continua la fuga degli attentatori (due secondo le testimonianze, tre secondo il ministero dell'Interno). Ecco una breve ricostruzione di quanto accaduto a Parigi. IL CIVICO SBAGLIATO - Tra le 11 e le 11.30 almeno due uomini armati entrano nella sede di Charlie Hebdo, al numero 10 di rue Nicolas Appert, nell'XI arrondissement. Subito prima, secondo quanto ha riferito un agente ai media, gli assalitori avevano sbagliato obiettivo entrando al numero 6. LE MINACCE ALL'INGRESSO - Una donna ha raccontato di essere stata minacciata dai due davanti alla porta dell'edificio sede del giornale, costringendola ad aprire con il codice numerico. LA CARNEFICINA - Secondo fonti mediche, citate dai media, una volta entrati i terroristi hanno ucciso un uomo al piano terra, poi sono saliti al primo piano. L'attacco è avvenuto mentre era in corso la riunione di redazione del mattino, a cui erano presenti tutti i principali giornalisti e disegnatori del settimanale. LA FUGA - All'uscita dal palazzo il mini-commando s'imbatte nella polizia. In due finiscono un agente a sangue freddo, già ferito per terra sul marciapiede e poi fuggono a bordo di una Citroen scura. L'INCIDENTE E IL CAMBIO DI AUTO - Si dirigono verso nord-est e a rue de Meaux, nel XIX, vanno a sbattere contro un marciapiede. Secondo testimoni, gli attentatori ancora armati e incappucciati sono stati costretti a lasciare la vettura incidentata e a impossessarsi di "una Clio chiara, parcheggiata lì dietro, al grido di Allah è con noi", per riprendere la fuga verso Porte de Pantin, sempre in direzione nordest. LA CACCIA ALL'UOMO - Il Raid, l'unità d'assalto della polizia francese, si mette in moto in forze. La banlieue nordorientale di Seine-Saint-Denis viene circondata e setacciata. (ANSA).

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