"In Italia abbiamo censiti 53 foreign fighter: conosciamo la loro identità e sappiamo dove si trovano. Non significa che sono 53 italiani, ma che sono passati dall'Italia in partenza o di ritorno". Lo ha detto il ministro dell'Intero, Angelino Alfano, parlando a Uno Mattina. "Abbiamo pronta una legge per contrastare meglio i foreign fighter". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a Uno Mattina, sottolineando che "intendiamo colpire chi vuole andare a combattere nei teatri di guerra, non solo i reclutatori, vogliamo imporre un maggiore controllo di polizia su queste persone ed agire anche sul web, usato da chi si radicalizza". Bisogna dividere i criminali che hanno agito a Parigi dalla religione. Un conto è la libera professione di una fede, un altro è tenere in ostaggio Dio per scopi criminali. Quelli che agiscono in questo modo prendendo a pretesto Dio sono bestie", ha aggiunto
Gentiloni, intervenire con forza contro Isis - "Bisogna intervenire con forza contro il Daesh, il cosiddeto Califfato dello Stato islamico", perché "il terrorismo è diventato uno Stato tra Siria e Iraq". Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ad Agorà, dopo l'attacco a Charlie Hebdo. "Il non interventismo non risolve i nostri problemi", ha aggiunto. "Si sta combattendo il Daesh con una coalizione militare internazionale, cui partecipa anche l'Italia. Intervenire lì è assolutamente la prima cosa da fare, come si sta facendo, sostenendo quelli che combattono sul terreno, soprattutto i combattenti curdi che noi, come Italia, stiamo aiutando in mille modi", ha spiegato Gentiloni, aggiungendo che i militari italiani "sono già sul terreno, senza funzioni di combattimento, ma per addestrare i combattenti curdi". Evitare di fare confusione tra terrorismo e islam o tra questo tipo di minaccia e gli immigrati: lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ad Agorà sulla strage contro Charlie Hebdo. "Quando leggo 'Strage islamica' capisco la sintesi dei titoli, non voglio criticare nessuno, ma bisogna fare attenzione a non confondere". "Sarebbe più popolare ora dire che non dobbiamo pensare alla minaccia dello stato islamico e concentrarci sul problema dell'immigrazione, ma questo non serve", ha concluso. on l'attacco contro Charlie Hebdo "è la libertà di pensiero e la libertà di criticare l'Islam che viene colpita", e "noi la dobbiamo difendere". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, alla trasmissione Agorà all'indomani della strage di Parigi. (ANSA)