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Due milioni di
«no» al terrore

 Una marea umana «senza precedenti» è scesa spontaneamente nella vie di Parigi e della Francia. Per dire no al terrore, al cieco integralismo, all’intolleranza. Una marcia «repubblicana» e davvero oceanica: immagine storica per François Hollande e la cinquantina di leader internazionali che hanno sfilato uniti al suo fianco. L’israeliano Netanyahu e il palestinese Abu Mazen compresi. Per tutti loro applausi dalla folla. Matteo Renzi ha sottolineato: «I nostri valori sono più forti di ogni paura». È stata una giornata indimenticabile che ha toccato corde profonde. Nessun gesto fuori posto, nessuna banalità. Solidarietà ai familiari e i colleghi dei giornalisti trucidati a “Charlie Hebdo” mercoledì scorso; Hollande ha abbracciato Patrick Pelloux, collaboratore storico del periodico satirico che dalla redazione devastata ha telefonato per primo al presidente. E se l’immagine “storica” è certamente quella del leader palestinese che marcia fianco a fianco con il premier israeliano, il gesto più inatteso è la carezza di Angela Merkel a Hollande, all’arrivo della cancelliera all’Eliseo. Fino a sera inoltrata la gente ha continuato ad affluire, tanto che il ministero dell’Interno ha ammesso di non avere precedenti per poter quantificare ufficialmente i partecipanti: almeno 2 milioni, comunque. Un altro momento di grande intensità alla Grande sinagoga di Parigi, dove Hollande ha accolto Netanyahu per la cerimonia in memoria dei 17 caduti del terrore e in particolare dei 4 ebrei assassinati nel market di Vincennes. Cortei pure a Lione –300mila persone –, una marea a Marsiglia, Tolosa e in parecchie altre città 

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