Dodici persone, secondo fonti di Le Parisien, sono in stato di fermo da questa notte in varie località della banlieue parigina. Si tratta di tutti pregiudicati che la polizia conosce per reati di traffico di stupefacenti e traffico d'armi. Si tratterebbe, secondo le fonti, di nove uomini e tre donne, interrogati su un loro "possibile sostegno logistico" ai terroristi, soprattutto in relazione alla fornitura di armi e veicoli. Tracce di Dna e intercettazioni passate al setaccio sarebbero alla base dell'operazione. Si è sempre alla ricerca del'auto - una Mini Cooper - di Hayat Boumeddiene, la compagna del terrorista ucciso, Amedy Coulibaly, fuggita in Siria.(ANSA)
Intanto funzionari dell'intelligence statunitense e francese vanno consolidando la convinzione che gli attacchi terroristici dei giorni scorsi a Parigi siano stati ispirati da al Qaida ma non direttamente sotto la sua supervisione. Uno dei due fratelli responsabili dell'attacco allo Charlie Hebdo avrebbe trascorso un breve soggiorno nello Yemen e avrebbe incontrato un leader di al Qaida. Tuttavia gli 007 statunitensi non sono convinti che l'attacco a Parigi sia stato diretto dall'estero. Gli investigatori non credono neanche che l'uomo che ha ucciso cinque persone in altre zone della città fosse d'accordo con i due fratelli. Queste ipotesi inquadrano gli attacchi in una ondata di violenza scatenata da individui disperati con simpatie per al Qaida, l' Isis o i loro seguaci, ma che non coinvolti in una cospirazione internazionale, più facile da individuare.
Mentre secondo il sindacato di polizia francese "Abbiamo a che fare con una struttura ben organizzata tipo mafia". Si tratta "individui molto pericolosi, uomini e donne: è davvero una guerra", dice il portavoce di un sindacato di polizia francese Christope Crepin, intervistato dall'AP, parlando delle indagini legate alle stragi che hanno insanguinato Parigi. Secondo l'agenzia di stampa Usa, la casa-arsenale di Gentilly, nel sud di Parigi, era stata presa in affitto da Amedy Coulibaly, uno dei tre attentatori, quello delle stragi a Montrouge e Vincennes, "circa due settimane fa". Nella zona, i vicini hanno detto di non aver notato nulla di particolare. Solo un testimone dice di aver visto Coulibaly frequentare regolarmente la palestra. Oltre al covo arsenale di Gentilly, gli investigatori stanno lavorando sulle fonti di finanziamento dei terroristi. Nella loro testimonianza all'Ap, alcuni dealer a lui associati raccontano che Coulubaly vendeva marijuana e hashish nella banlieue parigina, non più di un mese fa. Mentre i fratelli Kouachi, autori della strage a Charlie Hebdo, vendevano attrezzature sportive Made in China.
Mentre, oggi, Montreuil, la banlieue di Parigi in cui era residente, celebra Tignous, uno dei vignettisti uccisi nella strage a Charlie Hebdo. La sua bara è stata ricoperta di scritte e disegni. Alla cerimonia, nella sede del comune, partecipano diverse centinaia di persone. La sepoltura è prevista questo pomeriggio al cimitero di Père-Lachaise di Parigi. Tra i presenti, molti amici del vignettista, tra cui Patrick Pelloux, uno dei superstiti della strage, e il ministro della Giustizia, Christiane Taubira. Quest'ultima ha osservato la Francia è il Paese "di Voltaire e dell'irriverenza, abbiamo il diritto di ironizzare su tutte le religioni". "Possiamo disegnare tutto, incluso il Profeta", ha detto ancora Taubira.
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