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Una chat come Skype
ma a prova di "spie"

Il progetto è non poco ambizioso: fare la guerra al colosso Skype, offrendo però la segretezza delle comunicazioni. Il nuovo servizio si chiama MegaChat, a proporlo è l'esuberante (anche fisicamente) Kim DotCom, imprenditore di origine tedesca ora agli arresti domiciliari in Nuova Zelanda per violazione delle norme sul copyright e pirateria online. MegaChat non ha bisogno di una installazione su computer, si può utilizzare direttamente dal browser di navigazione Internet, è blindato con la cifratura che rende i contenuti inaccessibili agli stessi gestori del servizio. La piattaforma utilizza un sistema chiamato 'User Controlled Encryption': significa che la chiave di decrittazione viene fornita all'utente, il quale può poi inviarla al destinatario del messaggio per aprire i file. La segretezza piace molto agli utenti in tempi di Datagate, tanto che molti servizi popolari come WhatsApp si sono allineati su questa tendenza. E, di recente, il premier britannico David Cameron ha minacciato di bloccare proprio WhatsApp perché in piena emergenza terrorismo la chat non può essere controllata dalle agenzie di sorveglianza. MegaChat al momento è in fase 'beta', cioè di prova, ed è fruibile attraverso il sito della piattaforma: una volta eseguito l'accesso, basta selezionare l'icona dedicata sulla sinistra dello schermo e connettersi con uno dei propri contatti. Per ora il servizio mette a disposizione le chiamate video e vocali e presto si estenderà alle chat con testo e alla funzione di videoconferenza. Prevede anche la condivisioni di cartelle e file, quest'ultima è un po' la "specialità" di Kim DotCom. Al secolo Kim Schmitz, l'eccentrico imprenditore è noto nel mondo Internet per aver creato servizi come Megaupload e Megavideo, due grandi piattaforme su cui si potevano scambiare gratuitamente canzoni e video. Nel 2012 è finito in manette nell'ambito di una maxi operazione anti-pirateria informatica condotta da Fbi, con sei grandi studi cinematografici di Hollywood che hanno avviato una massiccia azione legale nei suoi confronti per violazione di copyright. Al momento DotCom è agli arresti domiciliari in Nuova Zelanda, ha cercato anche di candidarsi alle elezioni politiche del paese con l'Internet Party. Insomma, non smette di lanciare iniziative dal suo esilio. E chissà se con questa sua ultima creatura MegaChat non metta la testa a posto. Kim DotCom scrive su Twitter che "a poche ore dal lancio sono state effettuate 500mila video chiamate". L'obiettivo è sbarcare sugli smartphone con un'app.

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