Il Senato ha approvato la legge elettorale, che torna ora alla Camera. I sì sono stati 184, i no 66 e 2 gli astenuti. Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, nei giorni scorsi aveva sottolineato che la riforma potrà avere il via libera definitivo in aprile. Entrerà, però, in vigore dal luglio del 2016, come prevede la clausola di salvaguardia prevista nel testo. Le opposizioni hanno contestato vivacemente in Senato il coordinamento formale al testo della legge elettorale, proposto dalla presidenza. Le critiche sono state mosse da Roberto Calderoli, Vito Crimi e Loredana De Petris, perché il coordinamento formale interviene sui contenuti del testo. "Pensavo che parlassimo tra persone per bene" ha esordito Calderoli, che ha affermato che il coordinamento formale fosse in realtà "un maxi emendamento". Crimi ha chiesto con voce animata che il coordinamento fosse rimandato in Commissione, ed ha ricordato che "sul presidente del Senato dopo l'approvazione della legge truffa nel 1953 volarono le tavolette". "Mi domando se ci prendete per scemi - ha invece affermato De Petris - Non è piu' tollerabile una presidenza che fa solo gli interessi della maggioranza. O lo espunge dal coordinamento formale gli elementi estranei, o lo manda in commissione. Non siamo né scemi né vogliamo essere calpestati ancora una volta". |
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