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L’incendio al “Da Giacomo”, è tempo di interrogativi

 La comunità di Tortorici solidarizza e si è stretta intorno alla famiglia Destro Impiccia, titolare del ristorante e pizzeria “Da Giacomo”, in via Santa Lucia, al centro del paese, danneggiato da un incendio dalla chiara matrice dolosa. «Non abbiamo l’intenzione di piegarci a questi gesti – ha detto Pina Vanadia Bartolo, moglie dell’imprenditore Giacomo Destro Impiccia –, stiamo cercando di ripulire il locale e di riparare i danni. Le luci del ristorante resteranno accese e noi saremo qui». Brevi parole ma di coraggio, trasmesso anche da tanti oricensi che, non appena hanno appresa la notizia del rogo, si sono presentati spontaneamente iniziando a pulire, volontariamente, per aiutare la signora Vanadia, in assenza del marito per il momento in Germania per motivi di lavoro, a riaprire il ristorante nel più breve tempo possibile. Intanto continuano le indagini da parte della polizia del Commissariato di Capo d’Orlando, al comando del dirigente, il vicequestore aggiunto Giuliano Bruno e del posto fisso di Tortorici, diretto dall’ispettore superiore Vincenzo Saporito. La pista che viene seguita principalmente resta quella di un possibile messaggio del racket delle estorsioni, in misura minore si indaga per una eventuale vendetta per questioni private. Se dovesse prevalere la prima ipotesi, comunque, significherebbe che le forze dell’ordine cominciano ad alzare la guardia in un territorio sempre difficile ma che sembrava essersi messo alle spalle i periodi bui con le cosche mafiose decimate e azzerate dalle varie operazioni degli ultimi vent’anni: “Mare Nostrum”, “Romanza”, “I c aro”, “Black out”, sino all’u l t ima, la “Affari di famiglia”, scattata nel giugno dello scorso anno. Anche se, in questo caso, i carabinieri sgominarono una organizzazione dedita al traffico e alla cessione di stupefacenti seppur con dodici indagati accusati anche di associazione semplice. Ecco perché la polizia si interroga su chi, eventualmente, possa oggi manovrare i fili di un eventuale gruppo malavitoso, anche composto da eventuali nuove leve, che ricomincerebbe dal racket per dare i primi segnali di forza. Per il momento sull’incendio del ristorante che, seppur non totale ha comunque causato un danno di circa ventimila euro, l’indagine è coordinata dalla Procura di Patti.

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