Lunedì 18 Novembre 2024

Nicole doveva essere trasferita a Messina

 Nicole doveva vivere. E forse poteva vivere. Tocca ovviamente alla magistratura fare chiarezza, ma nel quadro a tinte fosche, un elemento si staglia nella sua sconvolgente certezza: nella vicina Messina c’erano ben otto posti liberi nei due reparti di Terapia intensiva neonatale, sette al Policlinico e uno all'ospedale Piemonte. Ma nessuno ha chiesto della eventuale disponibilità. A confermare la sconcertante circostanza sono le direzioni aziendali dei due nosocomi: «Nella notte tra mercoledì e giovedì 11 e 12 febbraio in terapia Intensiva Neonatale vi era una disponibilità di sette posti letto, ma non è mai pervenuta alcuna richiesta», ribadisce l’Aou Martino. «Anche al Piemonte c’era un posto libero in Terapia intensiva neonatale, ma nessuno ce lo ha chiesto» evidenzia il direttore generale dell’Azienda Ospedali Riuniti Papardo-Piemonte Michele Vullo. E, probabilmente, su Messina (negli ultimi anni, circa il 10% dei piccoli pazienti ricoverati in Utin al Policlinico peloritano proviene proprio dalla provincia etnea) sarebbe caduta la scelta di trasportare la piccola Nicole se a Catania fosse stata attivata la rete specializzata di trasporto neonatale Sten, con strumenti e personale espressamente dedicati a questi piccoli, delicatissimi pazienti. Servizio che invece esiste a Messina (e a Palermo) già da quasi due anni: «È un trasporto ad altissimo rischio – evidenzia il dott. Alessandro Arco, direttore dell’Uni - tà operativa semplice di Patologia Subintensiva Neonatale , follow-up e Trasporto d’emer - genza neonatale del Policlinico di Messina – e può essere considerato una tra le maggiori emergenze sanitarie che si possano verificare. Dal centro hub di riferimento, il mezzo specializzato parte per prelevare il neonato, ma poi lo conduce nel centro più vicino e utile, dove il bambino può essere meglio curato». «Tutti i punti nascita devono comunque essere in grado di far trasportare i pazienti. E i tempi non sono immediati: prima vanno eseguite le necessarie procedure di stabilizzazione». 

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