La magistratura mette i paletti a Terna e rimette in discussione il completamento dell’elettrodot - to Sorgente-Rizziconi. Gli agenti della sezione polizia giudiziaria del Corpo Forestale, su mandato della Procura di Messina, hanno infatti posto sotto sequestro giudiziario l’area relativa al sostegno n. 40 del tratto siciliano dell’elettrodotto, ricadente nel comune di Saponara. L’intervento è stato effettuato in esecuzione del decreto di sequestro preventivo emesso lo scorso 11 febbraio dal Gip del Tribunale di Messina, nell’ambito di un procedimento aperto a seguito della denuncia, presentata nel 2013 dall’associazione “Man” (Mediterranea per la Natura Onlus) per violazione delle norme di salvaguardia del Piano Paesaggistico dell’ambito 9, che porrebbe sotto il più alto livello di tutela il crinale di Monte Raunuso, dove è stato realizzato in contrada “Serro Tondo”il pilone n.40. Un provvedimento clamoroso, se si considera che i lavori dell’elettrodotto sono ormai quasi ultimati e Terna si appresta a farlo entrare a regime nel giro di pochi mesi. «Finalmente anche la Procura Penale – di - chiara soddisfatto Gianni Mento dell’associazione “Man” – ha recepito la piena vigenza delle norme di salvaguardia del Piano Paesaggistico dell’Ambito 9, come peraltro già ribadito anche dal Tribunale Amministrativo Regionale. Forse la società Terna pensava – aggiunge Mento – di non essere soggetta alle leggi vigenti per i comuni cittadini, in quanto operante in Italia in regime di monopolio assoluto». Ma Terna, ovviamente, non ci sta e in una nota comunica di aver già richiesto il riesame del parere per il dissequestro definitivo del sostegno monostelo n.40, mentre i lavori proseguono regolarmente sul resto del tracciato: «La richiesta di riesame è motivata – si spiega nel documento – dalla necessità di consentire il completamento dell’opera, che la Sicilia aspetta ormai da oltre dieci anni. Inoltre, la nuova linea è essenziale per garantire il funzionamento del sistema elettrico della Sicilia: se l’opera non entrerà in servizio nei prossimi mesi, Terna declina ogni responsabilità per possibili black out che si potrebbero avere sull’Isola». Per l’associazione “Man”, assistita dagli avvocati Carmelo Picciotto e Antonino La Rosa, il provvedimento adottato è invece «la naturale conseguenza dell’incompatibilità del tracciato con il citato Piano Paesaggistico e mette in discussione il completamento dell’elettrodot - to che la società ha portato in esecuzione con molta protervia, incurante delle proteste delle popolazioni, dei ricorsi e delle denunce presentate per il devastante impatto che è drammaticamente sotto gli occhi di tutti». Terna Rete Italia ribatte ricordando che «l’elettrodotto Sorgente –Rizziconi è stato regolarmente autorizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico nel luglio del 2010, a valle di un lungo iter autorizzativo durato oltre cinque anni» e che nel corso di tale procedura per ben due volte la Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Messina ha espresso parere favorevole alla realizzazione dell’opera. «Il tracciato dell’Elettrodotto Sorgente-Rizziconi – sostiene Terna – è infatti compatibile con le prescrizioni e i livelli di tutela posti dal Piano Paesaggistico Provinciale (che peraltro il posizionamento del sostegno n.40 interessa in modo del tutto marginale) in quanto persegue un fondamentale interesse pubblico, nazionale e regionale, quale quello di garantire la sicurezza del sistema elettrico della Sicilia».