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+++ Incendi di Caronia, notizie e retroscena
sulla Gazzetta in edicola +++

Oggi nell'edizione in edicola della Gazzetta del Sud ulteriori notizie, ampi approfondimenti e interviste esclusive sui roghi di Caronia e sulle indagini dei carabinieri che hanno portato all'arresto del presunto autore di diversi incendi. 

Ai due contestati solo episodi del 2014, si indaga su precedenti
            
            (ANSA) - CARONIA (MESSINA), 5 MAR - Sono state le immagini
delle telecamere installate dai carabinieri ad incastrare
Giuseppe Pezzino, 26 anni, e il padre Antonio, di 55, come gli
autori di diversi incendi a Caronia. Gli inquirenti, al momento,
escludono che i due possano essere responsabili anche dei roghi
avvenuti nella stessa area nel 2004. I carabinieri stanno
tuttavia svolgendo accertamenti anche su questi episodi che sono
stati oggetto di studio da parte di una commissione di esperti. 
   I casi contestati ai due indagati sono tutti del 2014; in
particolare gli investigatori hanno registrato alcuni episodi
incendiari dove è evidente la partecipazione del giovane o di
quest'ultimo con il padre. In alcuni fotogrammi che risalgono al
20 luglio, in occasione di un incendio alla mansarda
dell'abitazione dei Pezzino, si vede il giovane appiccare il
fuoco con cartoni e stracci. In un altro video del 24 settembre
sia il padre che il figlio danneggiano un pick-up dell'Unione
dei Nebrodi mentre il giorno dopo Giuseppe Pezzino viene ripreso
mentre brucia i vestiti accatastati nel sottoscala della loro
abitazione. Il giorno dopo il giovane viene immortalato mentre è
intento a bruciare un sacco in plastica contenente abiti, posto
sotto il capanno adiacente al gazebo di fronte all'abitazione
della famiglia, e mentre appicca il fuoco anche a un'Alfa Romeo
147 di proprietà dei cugini. L'ultimo episodio, che è anche
quello più emblematico, del 7 ottobre: una giornalista
televisiva è intrattenuta dal padre mentre il giovane dà fuoco
indisturbato ad alcuni vestiti all'interno di una cantina da
dove esce poco dopo scavalcando una ringhiera, in modo da
ricollocarsi nel campo visivo delle telecamera per dare la
sensazione di non essersi mai allontanato. Un modo per indurre
la giornalista a credere che l'evento incendiario, notato da lì
a poco, fosse un fenomeno inspiegabile di autocombustione.
(ANSA).

 

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