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Scomparsa Roberta Ragusa, prosciolto il marito

La sentenza di non luogo a procedere emessa dal gup Giuseppe Laghezza nei confronti del marito di Roberta Ragusa Antonio Logli è "perchè il fatto non sussiste". Il procuratore facente funzioni Antonio Giaconi ha poi spiegato, incontrando i giornalisti, che "il giudice ha evidentemente ritenuto che gli indizi da noi accolti non fossero sufficienti ad ottenere un, come si dice, penetrante vaglio dibattimentale per una vicenda così complessa".

Antonio Logli ha abbandonato il tribunale di Pisa scortato dai suoi avvocati uscendo dall'ingresso principale e affrontando senza dire una parola decine di telecamere e giornalisti, poi a piedi ha raggiunto l'auto con la quale era arrivato e che era stata parcheggiata sul retro del palazzo di giustizia. Per tutta la passeggiata, durata alcuni minuti, il marito di Roberta Ragusa ha continuato a camminare a testa alta fissando le telecamere ma senza pronunciare alcuna parola anche se incalzato dai giornalisti. Solo il suo difensore, Roberto Cavani, si è limitato a dire: "No grazie, nessun commento".

Logli "è un bugiardo patentato": la definizione era stata del procuratore Antonio Giaconi che all'udienza ha chiesto il giudizio per il marito di Roberta Ragusa. "Logli portava avanti da molti anni una relazione clandestina con un'amante che era una persona intima della moglie e ciò dimostra la sua capacità di simulare e dire menzogne", ha detto Giaconi. "L'imputato - ha spiegato il procuratore facente funzioni di Pisa - si è tolto di mezzo una persona scomoda nel momento in cui ha capito che una separazione gli avrebbe fatto perdere tutto: la casa coniugale, i soldi, i figli e forse anche il lavoro. E' in questo contesto che è maturato l'omicidio e questo è quello che ho spiegato al gup". La donna è scomparsa dalla sua abitazione di Gello di San Giuliano Terme (Pisa) la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 e non più ritrovata. L'uomo è arrivato al tribunale di Pisa, entrando da un ingresso secondario del palazzo di giustizia.

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