Nel 2015 il numero di italiani che hanno ricevuto una diagnosi di tumore e sono ancora in vita toccherà i tre milioni, ma di questi una persona su quattro può considerarsi 'già guarita', perchè la sua aspettativa di vita è la stessa della popolazione generale. Lo afferma il rapporto Airtum 2014 sui tumori in Italia presentato oggi a Roma. Lo studio, condotto sui 45 registri tumori italiani che coprono il 53% della popolazione, ha calcolato un aumento del 20% dei casi rispetto al 2010. Oltre il 20% dei maschi e il 13% dell femmine sopra i 75 anni sono interessati dal fenomeno. ''Il tumore principale per le donne è quello della mammella, che colpisce oltre 600mila donne - ha spiegato Stefano Guzzinati del registro tumori del Veneto -, mentre sono 300mila i maschi che hanno ricevuto una diagnosi di tumore della prostata''. L'analisi ha calcolato anche quanto è necessario aspettare dopo la diagnosi per potersi considerare guariti. Per il tumore della mammella ad esempio oltre il 50% delle donne con la diagnosi non morirà a causa della malattia, ma servono 20 anni per potersi dichiarare guariti. Un dato simile si trova per quello della prostata, mentre per il colon retto è meno della metà. ''Il messaggio che dobbiamo dare oggi è di concretezza e di speranza - ha affermato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin - il passaggio dalla sopravvivenza alla guarigione è già stato fatto a livello scientifico, sappiamo che uno su quattro guarisce però sappiamo anche che i tumori aumentano, è una sfida che dobbiamo cogliere''.