Sabato 30 Novembre 2024

Bancarotta, in manette Pietro Mollica

I finanzieri del Comando provinciale di Roma hanno arrestato oggi nella Capitale l'imprenditore di origini siciliane Pietro Tindaro Mollica con l'accusa di bancarotta fraudolenta. L'arrestato era attivo nel settore delle opere pubbliche a livello nazionale tanto da avere vinto nel tempo appalti per centinaia di milioni di euro. Oltre all'arresto in carcere di Mollica le Fiamme gialle stanno anche eseguendo una serie di sequestri di beni per un valore di circa 108 milioni di euro e decine di perquisizioni in tutta Italia.

L'operazione "Variante inattesa", svolta dagli uomini del Nucleo di polizia tributaria coordinati dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal sostituto Paola Filippi, ha portato ad accertare i reati di bancarotta fraudolenta per distrazione aggravata, estorsione ed interposizione fittizia. Alle indagini hanno preso parte anche gli specialisti del Gico con attività di intercettazione e accertamenti economico-patrimoniali. Le indagini hanno consentito di ricostruire l'attività criminale del gruppo capeggiato da Mollica, imprenditore che opera nel settore degli appalti pubblici da oltre vent'anni, amministratore di fatto delle aziende destinatarie dei provvedimenti di sequestro, seppure intestate a prestanome. In totale sono 24 le perquisizioni effettuate tra Lazio, Sicilia e Veneto, nei confronti di 14 indagati. L'attività degli investigatori si è concentrata, in particolare, sulle vicende gestionali del Consorzio Aedars accertando che nel corso del decennio 2003-2013 si è aggiudicato una serie di appalti pubblici tra cui le commesse, ancora in fase di esecuzione, indette dall'Ufficio del commissario straordinario delegato per il rischio idrogeologico nella Regione Calabria, dall'Adr Aeroporti di Roma, all'Anas Spa-Sicilia e dalla Regione Sardegna e da altre amministrazioni locali per un valore totale di 118 milioni di euro. Accertato inoltre, inoltre, il collegamento tra l'arrestato e le società Fracla Spa e Operae Srl. Società che Mollica, conscio dell'impossibilità assoluta di poter comparire formalmente a causa dei suoi trascorsi giudiziari, ha utilizzato per continuare ad operare nel ricco settore degli appalti pubblici. Un assetto societario che, però, non era sfuggito agli investigatori tanto che l'ente consortile era stato destinatario di due interdittive antimafia emesse dalla Prefettura di Roma poi annullate dal Tar del Lazio e dal Consiglio di Stato. Nel corso delle indagini sono emerse responsabilità di Mollica anche rispetto ad ulteriori episodi di estorsione e bancarotta legati al fallimento della società Trivella Srl dichiarata fallita nel 2012. (ANSA)

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