Lunedì 23 Dicembre 2024

Gelo dei vescovi
su caso Berlusconi
"Dato morale è altro"

Berlusconi soddisfatto e pronto a rientrare in campo 'festeggia' l'assoluzione in Cassazione nel processo Ruby con un appello all'unità del partito. Ma la sentenza crea polemiche e il quotidiano dei vescovi, questa mattina va all'attacco sostenuto dal segretario generale della Cei.

Avvenire, assoluzione non cancella rilievo morale - "C'è molto da riflettere su come è stato imbastito il processo e sulle sue conseguenze ma l'esito penale favorevole a Berlusconi non cancella il rilievo istituzionale e morale del caso": è quanto scrive il direttore di Avvenire Marco Tarquinio. Rispondendo alle lettere dei lettori, il direttore del giornale cattolico sottolinea: "Anche solo per il fatto che un simile processo sia stato possibile, è evidente che un'assoluzione con le motivazioni finora conosciute non coincide con un diploma di benemerenza politica e di approvazione morale". Sottolineando che nelle lettere giunte al giornale ci sono "pensieri conditi da risate" il direttore di Avvenire commenta: "Credo che in realtà ci sia poco da ridere".

Galantino, 'Assoluzione? Dato morale è altro' - "Avvenire ha preso una posizione coraggiosa che va sostenuta e confermata": così il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, sul commento del giornale dei vescovi sull'assoluzione di Berlusconi. "La legge arriva fino a un certo punto ma il discorso morale è un altro". Galantino, parlando a margine di un convegno sul servizio civile, ha aggiunto che la questione non riguarda "solo Berlusconi. Tutte le volte in cui c'è una assoluzione bisogna andare a leggere le motivazioni. Ma il dettato legislativo arriva fino ad un certo punto, il discorso morale è un altro". Facendo 'esempio della legge sull'aborto il vescovo fa presente che "se un fatto è legale non è detto che sia morale".

Il ritorno in campo 

(di Yasmin Inangiray) Pronto a ritornare di nuovo in campo per riprendere le redini del partito ed aprire, dopo le elezioni regionali, una fase nuova da cui possono derivare diversi sviluppi: innanzitutto recuperare il legame con Matteo Renzi in modo da poter ritornare a giocare una partita in prima linea su riforme e giustizia. Silvio Berlusconi si concede giusto mezz'ora di commozione e battute con i parlamentari di Fi ed i giovani azzurri che lo hanno accolto a palazzo Grazioli all'indomani della sentenza di assoluzione per il processo Ruby ("mi avete fatto commuovere. Ringrazio tutti anche i giudici per il loro coraggio e la loro indipendenza") per rimettere subito mano ai dossier accantonati nelle ultime settimane e mettere appunto una nuova strategia. Dopo i parlamentari azzurri infatti a via del Plebiscito l'ex capo di governo si dedica ad una riunione con i consiglieri più stretti (arriva anche Gianni Letta) e poi i suoi legali Franco Coppi e Niccolò Ghedini. Di carne al fuoco ce n'è parecchia, innanzitutto Berlusconi deve mettere mano al partito. La vera rivoluzione è rinviata a dopo le regionali ma, per evitare il cappotto alle elezioni amministrative ed il sorpasso definitivo della Lega, bisogna serrare i ranghi. Ecco perchè nel breve discorso tenuto nel parlamentino azzurro l'ex premier ha lanciato una sorta di appello all'unità: solo tutti insieme possiamo vincere perchè i moderati in questo Paese sono sempre la maggioranza. Senza citare nessuno il Cavaliere ha messo in chiaro che nessuno sarà cacciato da Forza Italia anche se il movimento ha bisogno di un profondo rinnovamento. Un avvertimento su cui però nessuno ha chiesto numi in una giornata che doveva servire solo a celebrare il ritorno in campo dell'ex capo del governo.

E non è un caso che tutte le 'anime' azzurre siano accorse a palazzo Grazioli per festeggiare il Cavaliere: dai fittiani agli uomini vicini a Denis Verdini. Il senatore azzurro è stato tra i primi ad arrivare a via del Plebiscito e ai presenti non è sfuggito l'abbraccio con la tesoriera Mariarosaria Rossi con cui nell'ultimo periodo non sono certo mancati gli scontri. La tregua però è destinata a non durare (e in molti parlano oggi di tregua armata) perchè se è vero che la fotografia che veniva fuori da palazzo Grazioli era quella di un partito unito intorno al Cavaliere, da domani, i nodi torneranno al pettine: dalla gestione dei gruppi, alla linea politica, fino alla richiesta di un rinnovamento della classe dirigente. E' su questo che l'ex capo del governo da domani lavorerà per arginare il più possibile il malumore interno. Parallelamente a questo, il Cav riprenderà in mano la partita delle alleanze. L'obiettivo è quello recuperare nei sondaggi con una campagna a tamburo battente sui media e nelle regioni chiamate alle urne: "Adesso speriamo che gli italiani si accorgano di quello che ci hanno fatto e che si possa recuperare qualcosa",è la mission consegnata allo stato maggiore del partito. L'intenzione insomma è quella di 'usare' la sentenza di assoluzione per rendere visibile "il martirio" a cui "per cinque anni sono stato sottoposto". Il tutto in attesa dell'arrivo del pronunciamento della corte europea sulla sentenza Mediaset: la corte europea mi darà ragione, ho anche delle nuove carte per quanto riguarda i diritti tv che testimoniano come io non ho commesso nulla. Della partita giustizia farà parte anche il pressing per cambiare la legge Severino. Un obiettivo dell'ex capo del governo come fa capire anche suo fratello Paolo, anche lui a palazzo Grazioli per salutare il Cavaliere: "C'e' un sindaco del Pd che sta facendo molto bene - dice riferendosi a Renzi - e comunque quella legge non vale solo per mio fratello", un riferimento diretto al 'caso' di Vincenzo de Luca, candidato del Pd in Campania. Per tornare ad essere centrali però l'ex capo del governo ha bisogno di tornare a dialogare con Matteo Renzi. Una partita, spiegano dall'inner circle azzurro, a cui Berlusconi si dedicherà dopo le elezioni amministrative consapevole che con il ritorno delle riforme in Senato i voti azzurri saranno determinanti. (ANSA)

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