Il voto di sfiducia che determina l’immediata decadenza dalla carica del sindaco Maria Teresa Collica, è arrivato dopo una maratona iniziata poco dopo le 19 di ieri sera e conclusasi a notte fonda, dopo l’una. A votare a favore del documento che sancisce la conclusione dell’esperienza amministrativa del sindaco Collica sono stati 21 consiglieri, 7 i contrari, due gli assenti. Per la seconda volta consecutiva, in appena 15 anni, la città ha vissuto la “sfiducia” verso un sindaco di centrosinistra. Dopo Francesco Speciale, decaduto all’inizio degli anni 2000 con un voto trasversale, adesso è toccato a Maria Teresa Collica che ha dovuto persino subire anche l’onta del voto “sfavorevole” deliberato dal Pd. Che, pur diviso sul territorio in quattro circoli, tanto da non riuscire per i contrasti interni a celebrare un congresso, è riuscito a imporre ai sui consiglieri il voto a favore della mozione. L’unico a non aver seguito gli ordini di scuderia, lanciando accuse al vetriolo contro alcuni e non meglio specificati dirigenti locali del partito, è stato il capogruppo Orazio Calamuneri, che ha abbandonato l’aula quando è stata bocciata la sua proposta di rinviare a martedì prossimo la votazione e ciò per dare il tempo necessario al sindaco di formalizzare una nuova Giunta. Calamuneri, unica voce fuori dal coro, ha dichiarato che «il Pd non può votare una mozione presentata dalla destra». Ma il suo appello è rimasto inascoltato dagli altri due consiglieri. Così già da oggi il centrosinistra dovrà essere rifondato.
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