Il ministro Lupi, nella bufera per il coinvolgimento del figlio nell'inchiesta Grandi Opere, per il momento non si dimette e si dice tranquillo e sicuro di essere appoggiato dal governo. "Voglio andare in Parlamento a riferire sulle scelte", ha detto mentre era a Milano all'inaugurazione della Fiera Made Expo. "Devo dare tutte le risposte politiche e individuali, la maggioranza valuterà sulle mie parole", ha poi aggiunto.
Dalle carte dell'inchiesta intanto emergono passaggi inquietanti che coinvolgono proprio il ministro, Pm, Lupi chiese a Incalza di trovare lavoro figlio:
"Allorché il ministro Lupi chiede ad Incalza di ricevere il figlio Luca, all'evidente fine di reperire una soluzione lavorativa in favore di quest'ultimo, lo stesso Incalza immediatamente si rivolge al Perotti, il quale subito si attiva". Hanno scritto i magistrati di Firenze nella richiesta di custodia cautelare per Incalza. E ancora: "Giova, in questa sede, evidenziare che risultano acquisite circostanze investigative in ordine all'assunzione lavorativa di Lupi Luca, figlio del Ministro Lupi, ottenuta con il coinvolgimento di Incalza Ercole e Cavallo Francesco - scrivono i pm - Nell'ambito di tale rapporto lavorativo, Lupi viene destinato a collaborare alle attività connesse proprio al nuovo palazzo dell'Eni in San Donato Milanese". 'E non basta: dalle intercettazioni emergono "contatti ed incontri, anche conviviali, nonché l'organizzazione di una cena volta a reperire 'fondi' nell'interesse del Ministro, la fornitura di abiti sartoriali in favore del Ministro Lupi, di suo figlio Luca e dei suoi segretari e l'acquisto di regali natalizi in favore dello stesso Ministro e del suo entourage". Scrivono i pm di Firenze parlando di Francesco Cavallo, indicato da Giulio Burchi come 'l'uomo di Lupi'
Ncd intanto fa quadrato: sosteniamo Lupi. Orfini: lo ascolteremo, poi valuteremo.
il supermanager Incalza risponde al gip e respinge le accuse.
Le opposizioni chiedono il passo indietro del ministro. M5S sollecita il voto per la mozione di sfiducia
Interrogatorio di garanzia a Regina Coeli per Ettore Incalza, arrestato lunedì nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Firenze su un giro di corruzione nelle grandi opere. Il supermanager ha risposto al Gip, ha respinto le accuse e ha dieso il ministro delle Infrastrutture: 'Con lui solo rapporti istituziona
Caricamento commenti
Commenta la notizia