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Muore un 19enne
Giallo a Palermo

E’ giallo a Palermo sulla morte di
un giovane di 19 anni, Luigi Faccilongo. La Procura ha aperto
una inchiesta, disponendo l’autopsia che servirà a chiarire le
cause del decesso, mentre l’indagine punta ad accertare
eventuali responsabilità dei sanitari del 118 che hanno preso in
carico il ragazzo, contro i quali puntano il dito i familiari.
Quel che si sa al momento è che il ragazzo sarebbe deceduto per
un arresto cardiaco appena giunto nell’ospedale Policlinico dopo
che si era sentito male, poco prima delle 2 della scorsa notte,
mentre si trovava con alcuni amici nel pub Chupitos, in via dei
Candelai, una strada, in pieno centro città, piena di bar e
locali con tavolini all’aperto, presa d’assalto dai giovani
sopratutto nei week-end.
Al di là dei motivi che hanno provocato il malore, i
familiari, che hanno presentato una denuncia alla polizia,
ritengono che i sanitari del servizio 118, allertati dagli amici
del figlio, avrebbero sottovalutato la gravità della situazione
e avrebbero inviato un’ambulanza solo con un infermiere a bordo.
Se ci fosse stato anche il medico, il giovane, è la tesi dei
genitori, si sarebbe potuto salvare.
Ma dal 118 assicurano di «avere rispettato le procedure» e se
il paziente è stato trattato da codice giallo sarebbe dipeso
dalle informazioni fornite dagli amici del ragazzo. «Il medico
viaggia in ambulanza solo se c'è un codice rosso - replicano i
sanitari - .Dal racconto dagli amici al personale in sala la
situazione non era grave. Il giovane respirava, chi ha chiamato
ha detto che era svenuto». I sanitari spiegano che «in dieci
minuti l’ambulanza con un infermiere specializzato è giunta sul
posto e nel giro di quindici minuti il giovane è stato portato
in ospedale. I tempi e le procedure sono state rispettate». Dai
tabulati della telefonata, che come tutte quelle ricevute dal
118 vengono registrate, intanto, gli investigatori potranno
ricavare i primi elementi utili alle indagini. 

E’ giallo a Palermo sulla morte di un giovane di 19 anni, Luigi Faccilongo. La Procura ha aperto una inchiesta, disponendo l’autopsia che servirà a chiarire le cause del decesso, mentre l’indagine punta ad accertare eventuali responsabilità dei sanitari del 118 che hanno preso in carico il ragazzo, contro i quali puntano il dito i familiari.

Quel che si sa al momento è che il ragazzo sarebbe deceduto per un arresto cardiaco appena giunto nell’ospedale Policlinico dopo che si era sentito male, poco prima delle 2 della scorsa notte, mentre si trovava con alcuni amici nel pub Chupitos, in via dei Candelai, una strada, in pieno centro città, piena di bar elocali con tavolini all’aperto, presa d’assalto dai giovani sopratutto nei week-end.

Al di là dei motivi che hanno provocato il malore, i genitori, che hanno presentato una denuncia alla polizia, ritengono che i sanitari del servizio 118, allertati dagli amici del figlio, avrebbero sotto valutato la gravità della situazione e avrebbero inviato un’ambulanza solo con un infermiere a bordo. Se ci fosse stato anche il medico, il giovane, è la tesi dei familiari, si sarebbe potuto salvare. Ma dal 118 assicurano di «avere rispettato le procedure» e seil paziente è stato trattato da codice giallo sarebbe dipeso dalle informazioni fornite dagli amici del ragazzo. 

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