"Passiamo per il governo dei comunicatori ma ritengo che il governo non sia stato bravo a comunicare quello che ha fatto. Rovescio l'assunto: il governo ha fatto molto di più di quello che ha comunicato. E questo lo considero un errore clamoroso". Così il premier Matteo Renzi alla Luiss School of government. "Chi fa più di quello che comunica nella politica di oggi sta sbagliando tutto perché comunicazione è il modo di entrare in rapporto con i cittadini che sono i controllori, punto di riferimento fondamentale".
"Vorrei togliermi un sassolino: deriva autoritaria delle riforme è il nome che taluni commentatori e professori un po' stanchi danno alla loro pigrizia. Lo dico con il massimo rispetto...", ha detto ancora Renzi.
"L'Italia dei prossimi 50-100 anni sarà non come sarà fatta dalla riforma del lavoro, che difendo, o la riforma della P.a., su cui ci giochiamo molto, o come le riforme istituzionali, ma sul modello educativo. Su questo ci giochiamo una delle chance di essere superpotenza mondiale". "C'è bisogno di una scommessa sulla scuola", aggiunge Renzi.
"Chi è legittimato a decidere non è un dittatore perché se non prende decisioni consegna il Paese alla palude", ha detto Renzi alla Luiss School of government. "Decidere, se legittimati a farlo, è democrazia. Tradisce la fiducia chi passa il tempo a vivacchiare senza che l'Italia abbia le riforme necessarie".
"Tra cinque anni la nostra legge elettorale sarà copiata da mezza Europa". E' la scommessa che il premier Matteo Renzi fa con gli studenti della Luiss School of government, parlando dell'Italicum, la legge elettorale all'esame del Parlamento.