Gli inquirenti lo ritengono personaggio di spicco della famiglia mafiosa di Mistretta che opera nella zona tirrenica-nebroidea della provincia. Dopo mesi di indagini la sezione operativa della DIA di Messina ha sequestrato beni per un milione e mezzo di euro all’imprenditore di Caronia Pino Lo Re. Il provvedimento, emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Messina è stato richiesto dal procuratore capo Guido Lo Forte e dai sostituti della DDA, Vito Di Giorgio ed Angelo Cavallo.
La DIA con il sequestro di beni ha concluso una complessa indagine riguardante le attività di Lo Re, imprenditore strettamente legato alla cosca operante nel mistrettese il cui capo riconosciuto era scomparso Sebastiano Rampulla, scomparso cinque anni fa e fratello di Pietro ritenuto l’artificiere della strage di Capaci. Lo Re è indicato dagli inquirenti come uomo di fiducia dei Rampulla. Nell’ambito dell’operazione barbarossa Lo Re quale presunto esponente dell’associazione mafiosa legata a Cosa Nostra palermitana, è stato condannato in prima grado a 8 anni e 4 mesi ed in appello a 7 anni. All’imprenditore sono stati sequestrate tre aziende individuali, due che operano nel settore del commercio di autovetture, ed una discoteca, sette unità immobiliari ubicate nel comune di Caronia, diversi rapporti finanziari e sei automezzi fra autocarri ed autovetture.
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