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Chiude l'OPG, oggi inizia l'iter

Formalmente oggi si chiude, sostanzialmente da oggi inizia un percorso che dovrà portare nel giro di qualche mese alla conversione del Madia in una casa di reclusione per detenuti a medio-bassa pericolosità sociale.

Un percorso che dovrebbe essere completato più o meno a ottobre. Già da oggi, però, la struttura di Barcellona non sarà più un Opg, ospedale psichiatrico giudiziario. La storica legge 81 del maggio 2014 che ha sancito l'abolizione delle sei realtà di questo tipo presenti sul territorio nazionale da stamattina ha iniziato a sortire effetti.

 

I pazienti della struttura lasceranno gradualmente il Madia. Quelli già pronti per essere dimessi, saranno ospitate nelle realtà territoriali già esistenti, comunità terapeutiche e case famiglia, che avranno l'obiettivo di reinserirle nel tessuto sociale. I casi più gravi andranno nelle nuove Rems, residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza detentive, gestite dal ministero della salute e non più da quello dell'interno. In Sicilia ce ne sono attualmente due: una a Naso, l'altra a Caltagirone.

 

(Il Madia verrà gradualmente trasformato in un carcere per i soggetti meno pericolosi una connotazione che mirerà a una rapida riabilitazione. Tornerà il reparto per detenuti definiti Minorati mentali, che anni fa era stata trasferita al Pagliarelli di Palermo per il sovraffollamento dell'Opg).

Al di là dei tempi, ancora piuttosto lunghi, da oggi si fa la storia, un po' come accadde nel 78 con la legge Basaglia che portò alla chiusura dei manicomi. Ci vollero 16 anni per completare quel percorso, finito nel 94. La speranza è che stavolta i tempi siano molto più ridotti. L'obiettivo vero è dare un senso alla permanenza dei pazienti in queste strutture e garantire loro l'opportunità di ricevere cure adeguate.

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