Graziano Delrio dovrebbe giurare da ministro delle Infrastrutture al Quirinale, a quanto si apprende da fonti ministeriali, alle 20. Quando sarò ministro delle Infrastrutture? "I tempi li decidono i due presidenti, quello del Consiglio e quello della Repubblica. Io sono sempre a disposizione del Governo e del Paese". Così il sottosegretario Graziano Delrio risponde ai cronisti sulla sua nomina al ministero di Porta Pia.
"La dimostrazione" dell'iniziativa 'Mille cantieri per lo sport' "è che non esistono infrastrutture né grandi né piccole ma infrastrutture che sono utili quando sono utili alla comunità". Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio - in procinto di essere nominato ministro delle Infrastrutture - nel corso di una conferenza stampa si sofferma sul tema delle infrastrutture.
"Non bisogna pensare che le infrastrutture siano importante quando sono grandi o quando collegano grandi poli, ci sono infrastrutture che sono necessarie alla vita della comunità e quelle sportive o le nostre scuole lo sono, ci sono infrastrutture che magari fanno piccoli collegamenti ma hanno grande efficacia nella vita delle persone". Così il sottosegretario Graziano Delrio a margine dell'iniziativa Mille cantieri per lo sport.
MINI-RIMPASTO IN DUE TEMPI - Subito il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che sarà Graziano Delrio. E dopo Pasqua il nuovo ministro di Ncd. E' lo schema che probabilmente Matteo Renzi applicherà per riorganizzare la sua squadra di governo. Un mini-rimpasto in due tempi, con al momento un piccolo slittamento rispetto al ruolino di marcia previsto inizialmente. E ciò soprattutto per sciogliere l'impasse che si sarebbe creata con gli alfaniani.
Al centro della 'contesa' anche il nodo della gestione dei fondi Ue. Il premier potrebbe tenerla a Palazzo Chigi, anche se non è del tutto escluso che Delrio porti la delega, che ha seguito nel primo anno di governo, al ministero delle Infrastrutture. Ma Ncd starebbe cercando fino all'ultimo di ottenerla per il suo nuovo ministro agli Affari regionali. Ne fa un problema di "rappresentatività, non di poltrone", il Nuovo centrodestra.
Il presidente del Consiglio ha offerto al partito di Angelino Alfano di compensare le dimissioni di Maurizio Lupi con l'ingresso di un altro esponente del partito al ministero degli Affari regionali. Ma Ncd starebbe spingendo per ottenere deleghe più consistenti di quelle che aveva la dem Maria Carmela Lanzetta, dimissionaria a gennaio. Dunque il fondo per la coesione sociale ma anche la gestione dei fondi europei, finora di competenza di Delrio. Ma l'offerta di Renzi non arriverebbe ad includere anche i fondi Ue. Di qui, dalla prospettiva di Ncd, sarebbe sorto il primo problema. I
l partito di Alfano avrebbe poi chiesto del tempo - perciò la nomina potrebbe slittare alla prossima settimana - per individuare il nome da indicare, anche per ben bilanciare gli equilibri interni. Il leader del Pd ha chiesto agli alleati di governo se possibile di indicare una donna, per non ridurre troppo il numero di donne nella sua squadra di governo. E così, dopo che Gaetano Quagliariello si è tirato fuori, viene data "in pole position" la deputata Dorina Bianchi, che ha lavorato sul tema delle riforme in modo costruttivo con il ministro Boschi. Anche se non sembra avere il gradimento di alcuni settori del Pd.
Non si escludono quindi fino all'ultimo sorprese: Rosanna Scopelliti, Federica Chiavaroli ed Erminia Mazzoni sono gli altri nomi che circolano. E una parte di Ncd non nasconde la preoccupazione perché non ci si faccia 'dettare' da Renzi la scelta. "Le valutazioni - dice Quagliariello - vanno compiute in assoluta autonomia, perché siamo un partito nato per costruire con dignità un progetto politico e non per riempire caselle". Una casella cruciale per il governo è quella che Delrio lascerà vacante a Palazzo Chigi. Lo staff del sottosegretario alla presidenza del Consiglio sarebbe già pronto al trasloco, ma non sarebbe ancora da definire chi subentrerà. Una ipotesi potrebbe quella di una divisione delle deleghe di Delrio tra Luca Lotti e lo stesso Renzi.
Ma fonti di Palazzo Chigi spiegano che è più probabile che un nuovo sottosegretario venga indicato contestualmente alla nomina del ministro delle infrastrutture. L'identikit è quello di un politico, di provata fiducia e conoscenza di una "macchina" importante, perché cuore pulsante dell'intero governo. Questo escluderebbe una ipotesi, pure citata da alcuni, come quella della responsabile dell'ufficio legislativo della presidenza del Consiglio Antonella Manzioni. Ma resterebbero fuori anche altri nomi circolati, come quelli di Matteo Richetti, Lorenzo Guerini o Debora Serracchiani.