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Le alleanze sono state strette, cinque i candidati a sindaco

 Con l’assetto definitivo degli schieramenti i candidati a sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto saranno quattro. Oltre al primo cittadino uscente Maria Teresa Collica, che domenica scorsa ha inaugurato la sede del comitato elettorale di via Roma, già lanciata in una campagna elettorale porta a porta, in lizza per la corsa verso Palazzo Longano ci saranno Giuseppe “Giusi” Turrisi, Giuseppe Sottile, Giovanni Munafò e Roberto Materia. I diversi gruppi in cui prevale una forte presenza di ex esponenti del Pdl hanno scelto i candidati con cui schierarsi. I Dr ,di cui è coordinatore provinciale l’ex assessore di An Santino Calderone, si sono definitivamente schierati con Roberto Materia, ex presidente dell’Esa e, prima ancora, vice presidente della Provincia durante l’era Buzzanca. I Dr nel sostenere Materia si sono ritrovati accanto a “Nuova alleanza” rappresentata da Gianluca Sidoti, formazione ispirata dal senatore Domenico Nania, e a Forza Italia rappresentata dall’ex assessore provinciale Salvatore Schembri e dal deputato regionale Santi Formica. A sostegno di Materia ci sono anche il movimento “Unione e partecipazione” rappresentato dall’ex vicepresidente della Provincia Carmelo Torre ed una lista di professionisti tra cui vi è l’ex consigliere comunale indipendente Paolo Calabrò. All’appello manca solo l’Udc che ancora non ha deciso se schierarsi con il candidato sindaco Giuseppe Sottile o con l’aggregazione che sostiene la candidatura di Giusi Turrisi. Di certo c’è che i rappresentati locali dell’Udc, l’ex capogruppo in con siglio comunale Massimo Alosi da un lato e dall’altro il pediatra Carmelo Mamì, dopo un fugace confronto avuto con la coalizione che sostiene Materia hanno deciso di valutare gli altri schieramenti in campo. La decisione dovrebbe essere presa dopo Pasqua. Nel Pd, intanto, prevalgono ancora le divisione per i metodi e, soprattutto, per la mancata applicazione di quanto prevede lo statuto. «Non si possono invocare le regole se il partito non è organizzato così come prevede lo statuto» ha detto ieri il segretario provinciale Basilio Ridolfo. A Barcellona, così come avvenuto a Milazzo, «il partito ha deciso sulla base delle volontà dei circoli». In città non è stata costituita “l’Unione comunale” la cui assemblea doveva decidere con chi aggregarsi e scegliere il candidato da sostenere. La mancata organizzazione del partito sul territorio ha portato al caos, tanto che adesso la lotta si potrebbe spostare sull’attribuzione del simbolo che spetta solo al segretario nazionale che, in genere, delega quello regionale. A predisporre le liste si sta invece premurando la coalizione che sostiene Maria Teresa Collica che parla anche dei programmi, argomento dimenticato dagli altri schieramenti fin troppo impegnati nelle alchimie politiche che hanno fatto scomparire dietro una infinità di sigle gli storici schieramenti. Il sindaco uscente ha incassato i sostegno di “Scelta civica” di Barcellona che in città è rappresentata dall’avv. Alberto Di Mario e dal docente universitario Ferdinando Ofria. In un documento in cui il partito fondato da Mario Monti dà conto della decisione si afferma che «la sfiducia all’amministrazione Collica è stata determinata da ragioni non condivise dalla sezione locale del partito, la quale intende la politica come “attività di servizio” e desidera che si pongano le condizioni affinché i cittadini fruiscano delle giuste opportunità in modo libero e dignitoso». Nel documento si legge che “Scelta civica” crede fortemente che per cambiare il territorio e renderlo competitivo si debba partire, tra l’altro, da un utilizzo efficiente delle risorse messe a disposizione dall’Unione Europea e, per tale motivo, “Scelta civica” considera fondamentale che l’amministrazione pubblica, lungi da ogni politica di tipo clientelare, progetti dal basso lo sviluppo economico e sostenibile della città». A convincere gli attivisti locali «il progetto di lungo periodo per la città proposto dal candidato sindaco Collica», che a parere di “Scelta civica” «è in linea con le proposte progettuali della sezione locale e degli organi provinciali, in particolar modo per l’attenzione posta allo sviluppo economico di tipo “sostenibile”, alla crescita sociale ed alle problematiche riguardanti la legalità». 

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