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Turismo, le Isole Eolie piangono

    Pasqua e Pasquetta alle Eolie tra turismo (scarsa l’a f f l u e nza registrata), la conclusione dei riti della Settimana Santa con il suggestivo incontro a Marina corta tra Gesù risorto e la Madonna, e le tradizionali scampagnate del lunedì dell’Angelo di cui i “selfie” lasciano traccia riempiendo i social con i resti di barbecue e teglie di lasagne. La festa è finita e le isole, come sempre, confermano di avere qualcosa in più a livello paesaggistico e culturale, ma in meno dal punto di vista dei trasporti che costano, non danno certezze su partenze e ripartenze (e sul futuro dei quali aleggia un certo pessimismo). Aspetti, questi, che frenano purtroppo la scelta di chi intende soggiornare giusto per tre giorni. Tanto per fare un esempio, ieri mattina, giorno di Pasquetta, dopo i primi collegamenti di linea del mattino, turisti di giornata e residenti, quasi 200 persone, che dovevano raggiungere da Milazzo, Vulcano e Lipari lo hanno potuto fare con la motonave per minicrociere di Tarnav. Il motivo? C’era maltempo. Evidentemente non per tutti i comandanti dei mezzi di linea che comunque dispongono di mezzi dalle caratteristiche differenti per solcare il mare e per restare attraccati negli approdi isolani. Certo, si dice pure che chi è a terra giudica e chi è in mare naviga ma tant’è. I collegamenti sono ripresi, più o meno regolarmente, nel pomeriggio. L’apertura della stagione turistica è stata, comunque, come al solito, fiacca. Altri tempi quelli delle settimane piene che da queste parti gli operatori del settore ricordano con tanta nostalgia vedendo i conti correnti in rosso. Ogni anno che passa, anche per una oggettiva situazione di crisi generale, va sempre peggio: molti hotel chiusi, e quelli aperti hanno lavorato (con il personale che , con la beffa “Naspi”, ha la fortuna di lavorare) grazie alla presenza di gruppi stranieri. In prevalenza tedeschi. Per dare un idea, una camera per due persone comprensiva di prima colazione ieri veniva offerta tra 48 e 69 euro. Gli appartamenti, oggi anche su Booking, meno. Per il guadagno dotarsi di binocolo. Problemi cronici a parte, senza un portale proprio degli albergatori per poter risparmiare sulle commissioni e, sempre, con la battaglia dei prezzi al ribasso sui portali on line, il turista tipo sarà quello che punterà al risparmio. Per intenderci, da pizzeria o da rosticceria. Non a caso sono le attività che lavorano di più. Questo a Lipari. Al gioco del ribasso, o alla guerra dei poveri, non partecipano fortunatamente Salina, Panarea e Stromboli che conserva, tutto sommato, il suo turismo di nicchia grazie al vulcano. Certo, non hanno avuto chissà quale successo di presenze, ma non sono costrette a svendersi nonostante l’inverno sia stato duro per tutti. E adesso si fa rotta sulla stagione estiva, ma se questi sono i chiari di luna, c’è poco da stare sereni.

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