Il segretario potrà cambiare nome e pelle, ma resta indispensabile per comuni ed enti di area vasta.
Lo hanno affermato tutti i relatori che hanno partecipato al convegno “La tutela della legalità negli enti locali: il ruolo del segretario comunale” che si è tenuto mercoledì a Montecitorio.
I lavori sono stati aperti dal presidente dell’Autorità Nazionale AntiCorruzione, Raffaele Cantone, che ha evidenziato la necessità di criteri di nomina del nuovo segretario più stringenti e meno legati alla politica.
L’esatto contrario di quello che sembra ipotizzare il Governo, che punta ad una figura di vertice scelta in maniera più discrezionale e selezionata secondo criteri di fiduciarietà.
Secondo il presidente dell’Anac, l’attuale figura del segretario degli enti locali costituisce una garanzia per gli amministratori locali onesti.
Gianpiero D’Alia, presidente della Commissione Bilaterale per gli affari regionali, ha evidenziato come il principio di autonomia non può far venire meno i controlli sugli enti locali. Il legislatore, a suo giudizio, non può prevedere che il controllore sia scelto dal controllato.
Della necessità di guardare all’esperienza passata per evitare di commettere errori ha parlato anche il magistrato della Corte dei Conti, Salvatore Sfrecola. A suo giudizio è deleterio fare battaglie ideologiche contro i segretari comunali.
Ancora più esplicito è stato il sostituto procuratore della Repubblica di Roma, Mario Palazzi, che ha parlato apertamente di una “brutta legge” e della necessità di difendere le funzioni del segretario comunale. I controlli e le verifiche sull’azione amministrativa non possono essere lasciati alla sola magistratura.
L’avvocato Umberto Ambrosoli, consigliere regionale della Lombardia, ha ricordato le undici deliberazioni delle assemblee legislative regionali contro l’abolizione del segretario comunale e provinciale.
Contraria all’abolizione della figura anche l’ex ministro agli Affari regionali ed alle Autonomie, Maria Carmela Lanzetta.
Il presidente della prima commissione alla Camera dei Deputati, Francesco Paolo Sisto, ha evidenziato l’eccessivo ricorso alle deleghe legislative e l’indeterminatezza di alcune di queste.
Secondo Sisto, il Governo non può prescindere dalla contrarietà manifestata da Cantone, rispetto all’abolizione dei segretari degli enti locali.
Il docente costituzionalista, Antonio Saitta, ha evidenziato come la cultura dell’amministrazione
pubblica, di cui sono portatori i segretari degli enti locali, è un surplus rispetto alla mera cultura manageriale.
“E’ stato un momento in cui abbiamo ascoltato voci provenienti da esperienze diverse – spiega Evelina Riva, la presidente dell’Associazione professionale dei segretari enti locali, con sede a Messina, organizzatrice dell’evento (insieme all’Associazione G.B. Vighenzi ed al Comitato per la legalità e l’anticorruzione dei segretari della Puglia) - ed è stato importante che tutti si siano detti contrari all’immotivata abrogazione del segretario comunale”.