Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Il Vaticano frena
l'ambasciatore: è gay

Nominato da quattro mesi, il nuovo ambasciatore di Francia presso la Santa Sede non si è ancora mai insediato. Risale a gennaio la nomina da parte dell'Eliseo di Laurent Stefanini ma la prestigiosa sede romana di Villa Bonaparte resta vacante. Secondo quanto scrive la stampa francese sarebbe il Vaticano a negare l'ok perché Stefanini è un omosessuale dichiarato. La notizia, rimbalzata nelle ultime ore sui social network, è confermata anche da alcuni quotidiani francesi, come il Canard Enchainé, Les Echos e Le Journal du Dimanche. Fonti del ministero degli Esteri francese difendono parlando con l'ANSA la scelta di Stefanini: "E' la migliore personalità possibile per quel ruolo". Anche se non si fa mistero del fatto che Francois Hollande starebbe pensando ad un nuovo nome. Ex capo del protocollo dell'Eliseo e già ex numero due dell'ambasciata di Francia presso la Santa Sede a Roma, Stefanini è stato nominato il 5 gennaio scorso dal presidente François Hollande in consiglio dei ministri per succedere a Bruno Joubert a Villa Bonaparte. Doveva insediarsi il primo marzo. La questione sarebbe legata ad una polemica tutta interna alla stessa Francia. Sempre secondo i media d'Oltralpe, la nomina di Stefanini avrebbe infatti ricevuto l'approvazione della Conferenza episcopale, e in particolare dall'arcivescovo di Parigi, il cardinale André Vingt-Trois, mentre sarebbe "osteggiata" da Manif Pour Tous, il movimento che protestò duramente contro il progetto di legge sulle nozze gay voluto dal governo socialista di Hollande. Ma anche in Curia - si legge ancora sui siti di informazione francesi - c'è chi considererebbe questa nomina "una provocazione". Più difficile pensare che ad ostacolare l'arrivo del nuovo ambasciatore sia Papa Francesco che, parlando dei gay, ha invitato più volte a non giudicare. "Stefanini sarebbe il primo ambasciatore dichiaratamente gay che arriva in Vaticano, è evidente che c'è un certo imbarazzo, visto che ancora non è giunto il gradimento. Senza questo formalmente l'ambasciatore non riceve le credenziali, è bloccato", spiega all'ANSA Aurelio Mancuso, leader del mondo omosessuale italiano e presidente di Equality Italia. "La sua sessualità, è una questione strettamente privata, ci asteniamo da ogni commento", puntualizzano a Parigi, spiegando che in questo genere di dossier "non c'è mai un niet", quanto piuttosto "un'assenza di risposta" sulla proposta di candidatura. "In ogni caso - dicono dal Quai d'Orsay - la procedura è ancora in corso". Un caso analogo si era già verificato nel 2008, sempre per l'incarico di ambasciatore francese in Vaticano. Allora la sede rimase vacante per quasi un anno e tra i candidati non graditi figuravano un luterano, un divorziato e anche allora un omosessuale dichiarato.

Caricamento commenti

Commenta la notizia