Lunedì 23 Dicembre 2024

Fuoco, terrore e polemiche

 Ore di apprensione si sono vissute ieri a Stromboli per un incendio, presumibilmente di natura dolosa, che si è sviluppato sulla montagna e che, trovando terreno fertile nelle condizioni meteo, si è avvicinato pericolosamente alle abitazioni di località San Vincenzo, proprio alle spalle di una delle chiese dell’isola. Immediatamente è scattato l’allarme e buona parte della popolazione si è mobilitata per fronteggiare l’incendio in attesa dell’arrivo – con un gommone della Guardia Costiera – dei vigili del fuoco del Distaccamento di Lipari e dei mezzi aerei allertati, attraverso la Prefettura, sia dai carabinieri che dal sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, che si trovava già sull’isola. Lo stesso primo cittadino ha immediatamente disposto il rientro degli escursionisti che stavano scalando il cratere con le guide vulcanologiche. Rientro che, nonostante le fiamme, a tratti altissime, e il denso fumo, è avvenuto senza alcun problema e sotto il diretto controllo delle stesse guide e degli uomini dell’Arma. L’incendio, che ha percorso una buona parte della montagna, è stato circoscritto dopo circa tre ore. Fondamentale si è rivelato il lavoro e l’abnegazione degli strombolani che, con quanto a loro disposizione, hanno fronteggiato le fiamme, nelle aree meno impervie, ed impedito che le stesse aggredissero le abitazioni. Notevoli purtroppo i danni alla vegetazione spontanea che cresce sui fianchi del vulcano e che, proprio in questo periodo, è rigogliosa e offre un vero e proprio “spettacolo” di colori. Spento l’incendio, divampano le polemiche per l’eccessiva lentezza dei soccorsi aerei. A fronte di una richiesta, avanzata intorno alle 15, due Canadair sono giunti sull’isola soltanto alle 17.40. Un lasso di tempo notevole che, se non vi fosse stato il valido intervento dei volontari e un rallentamento della forza del vento, avrebbe potuto essere fatale a quelle abitazioni ubicate nelle immediatezze del fronte del fuoco. Una situazione questa “toccata con mano” dal sindaco Marco Giorgianni che ha raccolto le rimostranze degli strombolani e che, sicuramente, non mancherà di “farsi sentire”. Non bisogna, infatti, dimenticare che si è su un vulcano attivo e che il cratere e meta continua di escursionisti. Per tornare all’attività dei Canadair vi è da sottolineare che hanno, sotto le direttive dei vigili del fuoco, giunti da Lipari, effettuato tutta una serie di lanci di acqua salmastra per spegnere definitivamente le fiamme. Sulle cause che hanno scatenato l’incendio sono state avviate le indagini da parte dei carabinieri. Le fiamme potrebbero essere state generate da qualche favilla, sfuggita durante la bruciatura di sterpaglie da parte di privati. Questa almeno è la tesi prevalente sussurrata neanche a voce troppo bassa a Stromboli, ma a questo punto va verficata. E possono farlo solo gli investigatori: enormi i rischi corsi dai residenti a San Vincenzo, le cui case sono state messe in pericolo.

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