La procura di Catania sta indagando anche "sull'individuazione delle cause del naufragio" a largo della Libia e valutando anche "la posizione della nave mercantile che ha prestato i soccorsi" Lo ha affermato il procuratore Giovanni Salvi sottolineando però che al momento "non ci sono ipotesi di responsabilità né indagati". (ANSA).
"Se organizzazioni terroristiche dovessero arrivare a controllare parte della Libia potrebbe rendere pericolosa la situazione per l'Italia e l'Europa". Lo ha detto il procuratore di Catania Giovanni Salvi sottolineando che al momento "non è mai emersa alcuna implicazione terroristica in inchieste sull'immigrazione né che sui barconi si siano imbarcati dei combattenti. Il rischio è che soggetti radicali del conflitto possono arrivare in Europa ed entrare in contatto con organizzazioni terroristiche". (ANSA)
I sopravvissuti al naufragio a largo della Libia sono solo uomini. Al momento un unico testimone ha parlato di 200 donne e 50 bambini tra le vittime". Lo ha affermato il procuratore di Catania Giovanni Salvi precisando anche che "al momento non sappiamo se tra i sopravvissuti ci siano anche scafisti". Il magistrato ha precisato che certamente "non lo è il migrante ricoverato nell'ospedale Cannizzaro di Catania". (ANSA).
Non ci risulta che ci siano collegamenti con la mafia nel traffico di migranti, ma c'è l'ipotesi di reato sullo sfruttamento degli affari nella gestione dei centri accoglienza". Lo ha detto il procuratore di Catania Giovanni Salvi, sottolineando che "non ci sono collegamenti tra l'inchiesta sul naufragi e quella della procura di Palermo che ha portato all'esecuzione di provvedimenti restrittivi al Cara di Mineo". (ANSA).
Caricamento commenti
Commenta la notizia