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L'Ue pensa di passare alle vie di fatto

Si pensa ad "un'operazione militare" per colpire i trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo, così Natasha Bertaud, uno dei portavoce della Commissione Ue.

Dal racconto dei sopravvissuti all'ecatombe avvenuta due giorni fa nel canale di Sicilia emergono sempre più dettagli su quanto accaduto. Lo scafista - raccontano i superstiti - forse nel tentativo di nascondersi avrebbe condotto il barcone contro una nave mercantile portoghese, la King Jacobs che era arrivata nelle vicinanze per prestare soccorso. Una versione confermata anche dai pm di Catania secondo i quali il naufragio sarebbe dovuto a due cause: lo spostamento dei migranti sull'imbarcazione, che era sovraffollata, e l'errata manovra dello scafista che l'ha portata a collidere con il mercantile King Jacobs. 

Secondo i pm "non è stato ancora possibile accertare il numero dei morti" nel naufragio in Libia, perché i superstiti riferiscono di cifre comprese tra i 400 e 950 passeggeri, ma "secondo alcuni sopravvissuti sentiti su nave Gregoretti e un report del mercantile portoghese si stima che a bordo del barcone ci fossero circa 850 migranti".

"E' nostro dovere fare di più per evitare queste stragi", ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Diciotto dei 28 scampati alla tragedia hanno trascorso la notte al Centro accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di Mineo. Erano sulla nave Gregoretti della guardia costiera con la quale sono sbarcati poco prima di mezzanotte nel porto di Catania. Sull'imbarcazione erano complessivamente 27 i superstiti e tre di loro sono accompagnati dalla polizia di Stato in una struttura riservata per essere sentiti come testimoni. La loro ricostruzione dei fatti è ritenuta importate dalla Dda della Procura di Catania che vuole 'cristallizzare' e tenere 'incontaminata' la loro ricostruzione. 

Intanto, proprio grazie alle testimonianze, sarebbero stati individuati i due presunti scafisti detenuti a Catania un tunisino ritenuto il comandante del peschereccio naufragato, e un siriano, suo assistente di bordo in carcere in attesa dell'interrogatorio del Gip.

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