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25 aprile, Mattarella a Roma e a Milano con il fuori programma

Fuori programma oggi al Teatro Piccolo di Milano dove alla presenza del capo dello Stato, celebrando il 25 aprile, la platea intona a sorpresa 'Bella ciao'. Tutto il pubblico canta a lungo la canzone simbolo della Resistenza ed il presidente Mattarella, sorridente, tiene il ritmo della canzone con l'applauso.

"Oggi - ha detto il Presidente - la nostra Repubblica celebra un sentimento di libertà che è diventato pietra angolare della nostra storia e della nostra identità. Dopo gli anni della dittatura l'Italia è riuscita a riscattarsi, unendosi alle forze che in Europa si sono battute contro il nazifascismo, anticipazione del percorso che avrebbe portato poi all'avvio del progetto europeo e che noi siamo chiamati ancora a sviluppare. La rivolta morale del nostro popolo contro gli errori della guerra, contro le violenze disumane del nazifascismo, contro l'oppressione di un sistema autoritario non è esercizio da affidare saltuariamente alla memoria. Stiamo parlando del fondamento etico della nostra nazione. Oggi è la festa della libertà di tutti: una festa di speranza ancor più per i giovani. Battersi per un mondo migliore è possibile e giusto, non è vero che siamo imprigionati in un presente irriformabile".

Il presidente della Repubblica, accompagnato dalla figlia Laura, in mattinata aveva ha deposto all'Altare della Patria una corona d'alloro per il 70/o anniversario della Liberazione. Con il capo dello Stato, accolto dalle Forze Armate in picchetto d'onore, anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il presidente del Senato, Pietro Grasso, il ministro della Difesa, Pinotti, il sindaco di Roma Marino, il vicepresidente della Camera, Giachetti. Successivamente Mattarella è volato a Milano.

Il presidente del Senato,  Piero Grasso, ha visitato invece il Museo storico della Liberazione in via Tasso, a Roma. "La memoria indelebile di quanto si trova in questo museo, scolpito negli occhi dei visitatori - ha detto -  li aiuterà nella loro vita a poter costruire insieme un futuro di libertà e democrazia". Al suo arrivo nel museo, il presidente del Senato è stato accolto da un coro di studenti, con i quali ha cantato l'inno nazionale. "E' sempre molto commovente venire qui. Per me non è la prima volta - spiega - ma ho voluto tornare in questa importante ricorrenza. Dai graffiti che si vedono sui muri emerge un'emozione indescrivibile. Tutti dovrebbero venire qui per avere la consapevolezza di quanto sia importante lottare per la libertà e la democrazia". 

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