Il tricolore mosso dal vento, ma soprattutto giovani ed anziani accomunati dalla stessa voglia di libertà. Dopo qualche anno di silenzio Amantea ha celebrato nel migliore dei modi l’anniversario della Liberazione, a settant’anni di distanza da quell’annuncio in radio che modificò per sempre il corso della storia. I membri dell’amministrazione comunale, le autorità militari, i rappresentati del clero, i sindacati, la banda musicale e soprattutto la gente che ha preso parte all’evento, hanno fatto comprendere che è giusto ricordare ciò che è stato, ma soprattutto che è fondamentale trasmettere i valori della Resistenza a quei giovani che fortunatamente non hanno vissuto l’angoscia della guerra e dell’occupazione. Ed è stato questo il messaggio lanciato dal sindaco Monica Sabatino a conclusione del corteo che ha idealmente unito le istituzioni, il dolore ed il ricordo. Dal palazzo municipale si è giunti al quartiere delle “Case Sciollate”: la zona della città distrutta da quello che viene indicato come fuoco amico, ma che nel 1943 ha lasciato una scia indelebile di disperazione e di morte. Qui il cerimoniere Franco Francescano ha ricordato le cause del disastro, ma allo stesso tempo ha detto ai giovani di “inseguire la pace e di rispettare questo luogo”. Da poche settimane è stata sostituita la lapide che ricorda le vittime di quella tragedia e che era stata danneggiata da alcuni vandali. La speranza è che ciò non abbia più a ripetersi. Subito dopo, sulle note di “Bella Ciao”, il corteo ha raggiunto il parco della Rimembranza dove è stata deposta una corona di alloro in onore di coloro che hanno dato la vita per la libertà. I tanti sorrisi sui volti delle persone presenti testimoniano che quelle compiute all’epoca furono scelte giuste. «È necessario dunque – ha concluso il primo cittadino – difendere il valore di quelle scelte, soprattutto da chi oggi cerca di affermare il contrario».