Ormai è questione di ore, l'Expo è arrivata e, dopo le corse dell'ultimo minuto, è il momento di tirare le prime somme. Almeno dal punto di vista turistico. Sono circa 9 milioni gli italiani che al momento hanno già deciso di visitare l'Esposizione Universale nei sei mesi di durata. E ben 190 mila si "precipiteranno" già in questo primo week end. Sono i dati dell'indagine appena realizzata da Federalberghi, che completano il quadro dei dati finora disponibili. E cioè i 20 milioni di visitatori attesi (per una spesa turistica indotta pari a 3,5 miliardi secondo il CERTeT dell'università Bocconi di Milano) e i 10 milioni di biglietti venduti (più all'estero che in Italia, un milione solo in Cina e negli States, 300 mila in Argentina). "Di questi 9 milioni - spiega il presidente degli albergatori Bernabò Bocca - ben 2,6 milioni hanno deciso che pernotteranno a Milano o in aree limitrofe (scegliendo nel 37% dei casi l'albergo quale struttura ricettiva), altri 3,9 milioni effettueranno una visita in giornata e 2,3 milioni, pur sicuri di esserci, sono ancora indecisi se soggiorneranno o meno. Sono numeri che evidenziano l'importanza per il nostro Paese di eventi di portata come questo, l'Expo può veramente offrire una spinta importante per la ripartenza del turismo". Dello stesso parere anche il presidente di Federturismo Confindustria Renzo Iorio: "Al di là delle polemiche e delle preoccupazioni di questi giorni, sono certo che l'Italia anche in questa circostanza saprà dare il meglio di sé. E' una grandissima opportunità per promuovere il turismo e dare slancio ai processi di internazionalizzazione delle nostre aziende". "Il vero fallimento - spiega il presidente di Assoturismo Confesercenti Claudio Albonetti - sarebbe se l'Expo fosse un'occasione solo per Milano e il suo hinterland. Auspichiamo che, dopo essere entrati a contatto con le specialità agroalimentari italiane, i turisti decidano di venire anche sui luoghi di produzione e visitino il resto d'Italia". "L'Enit - spiega il commissario straordinario Cristiano Radaelli - ha collaborato in modo intenso con l'organizzazione di Expo facilitando i contatti con i tour operator stranieri e creando una serie di eventi nel mondo dedicati sia in occasione delle fiere internazionali che in altre situazioni. I più importanti sono stati a New York, a Berlino, a Francoforte. Siamo sicuri che l'Expo attirerà un numero crescente di stranieri e ci siamo impegnati molto anche per far sì che i visitatori si muovano poi nel resto d'Italia". Sul fronte straniero in controtendenza i risultati della ricerca Visit Expo - Italy & More, realizzata dalla società specializzata in indagini sul turismo Jfc con la collaborazione dell'Università di Pollenzo, che ha intervistato enti e strutture all'estero collegate con l'Italia (Consolati, Ambasciate, Camere di Commercio, Istituti di cultura e tour operator). "Non vi è dubbio - dicono i ricercatori - che le vicissitudini che hanno coinvolto in questi anni l'organizzazione abbiano inevitabilmente rallentato l'attività di valorizzazione dell'Expo. Questa affermazione emerge anche dal fatto che il 40% degli intervistati sembra ignorarne l'esistenza, e solo una parte esigua risulta mediamente soddisfatta dalle campagne informative nei propri Paesi". (ANSA).