Emergenza sbarchi immigrati, responsabilità istituzioni centrali e periferiche, individuazione e reperimento strutture idonee. In caso di eventuali indisponibilità, ove la situazione lo imponesse, sarà necessario valutare la possibilità di fare ricorso a provvedimenti di occupazione d’urgenza e di requisizione, espressamente previsti dalla legislazione vigente. È quanto prevede e comunica agli enti locali la Prefettura di Cosenza, in attuazione di una circolare del Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione. In essa si dà conto della tragica situazione in atto in varie zone del Medio Oriente e dell’Africa, in particolare della condizione di ingovernabilità delineatasi nel territorio libico con il conseguente aumento, in maniera esponenziale, dei richiedenti asilo. Nella nota del Prefetto Tomao si parla di fase delicata, nella quale è in pericolo la vita delle persone, ragion per cui diventa indispensabile il coinvolgimento anche dei sindaci. A darne notizia è l’assessore agli affari generali Franco Paolo Oranges il quale coglie l’occasione per ribadire, come già denunciato a più riprese dal sindaco Giuseppe Geraci, l’impossibilità dell’Amministrazione Comunale a garantire i servizi essenziali agli sbarcati nonché l’assenza di strutture adeguate ad accogliere ulteriori ondate di migranti al Porto. – Nell’ambito delle finalità e condizioni di emergenza spiegate dalla Prefettura, è stato intanto pubblicato, sia sul sito dell’Ufficio territoriale del Governo che su quello del Comune di Corigliano, copia del bando dativi di gara per l’affidamento del servizio di accoglienza cittadini extracomunitari richiedenti protezione internazionale. Obiettivo della Procedura aperta per l’individuazione di più operatori economici ai quali affidare il servizio di prima accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale e la gestione dei servizi connessi, fino al 31 dicembre 2015, è espletare un’indagine conoscitiva di mercato per l’individuazione dei strutture idonee allo scopo, in attesa che gli stessi migranti siano poi inseriti nei centri governativi o nel circuito SPRAR.