D-day per l'Italicum. La riforma della legge elettorale fortemente voluta dal premier Matteo Renzi dovrebbe essere approvata in via definitiva questa sera dalla Camera. Il voto sarà a scutinio segreto su richiesta di Forza Italia. Le opposizioni sono sulle barricate ma sono divise tra chi, come gli azzurri, ha deciso di non partecipare al voto e chi, come il movimento cinque stelle resterà in Aula e voterà no. Anche la minoranza Dem al momento appare divisa tra chi vorrebbe uscire dall'Aula e chi è per il no.
Il premier Renzi si prepara a festeggiare il definitivo via libera all'Italicum. La volata finale alla Camera, però, si annuncia infuocata tra le scelte delle opposizioni ed il dissenso interno al Pd. Renzi ostenta serenità: "Nel Pd litighiamo - dice - ma poi ripartiamo tutti insieme". E il ministro delle Riforme Boschi è sicura: "Secondo me questa è l'ultima #lavoltabuona".
Il bersaniano D'Attorre: orientamento è stare in aula e votare no - "L'orientamento è di restare in aula e votare no". Così il bersaniano Alfredo D'Attorre spiega la sua posizione e quella diffusa tra chi non ha votato la fiducia all'Italicum in vista del voto finale.
M5s, appello alle opposizioni: restiamo in Aula e votiamo No - M5s ha deciso di restare in Aula a 'combattere' contro l'Italicum e per questo lancia un appello a tutte le opposizioni: "Votiamo compatti per il No". Il gruppo dei deputati ha tuttavia deciso anche che uscirà dall'Aula nel caso in cui Fi dovesse chiedere il voto segreto, per evitare di fare 'sponda' con i sostenitori 'segreti' della riforma.
Brunetta, opposizioni non partecipano a voto - Brunetta ha definito questa giornata "una violenza che Renzi e il suo governo, la sua maggioranza infliggono al Parlamento e all'intero paese". "Si approvano, tentano di approvare, una riforma elettorale senza partecipazione alcuna da parte del resto del Parlamento. Lo fanno con colpi di maggioranza tra l'altro dichiarata incostituzionale dalla corte. Ricordiamo i 130 deputati del Pd dichiarati incostituzionali dalla sentenza della Corte di un anno e mezzo fa. Lo fanno grazie ai voti di fiducia, che hanno imposto la cancellazione di tutti gli emendamenti, insomma una violenza continua al Parlamento e alle regole del gioco della democrazia. Per questo noi non parteciperemo a questa giornata che consideriamo infausta e lasciamo al Partito democratico tutte le sue contraddizione, di chi è a favore, di chi è contro, di chi si astiene, di chi partecipa, di chi non partecipa".