Domenica sera, Guido Carrozza, 45enne di Venetico, già noto alle forze dell’ordine, si era recato al Pub “80 fame” di Rometta Marea per chiarire alcuni precedenti dissidi tra suo figlio e il figlio di un altro avventore. All’interno del Pub però non avviene nessun “chiarimento” e così il Carrozza invita gli altri due uomini, uno dei quali suo vicino di casa, a uscire fuori. Sembrerebbe che tra i due vicini di casa non corresse già buon sangue a causa di alcuni precedenti “di vicinato”. Sull’uscio del locale, come mostrano i filmati delle telecamere acquisite dai Carabinieri di Rometta, tra i tre, gli animi cominciano a scaldarsi e ne nasce un atteso litigio con una breve colluttazione. Il Carrozza, anche perché in inferiorità numerica, ha la peggio e decide di allontanarsi giurando vendetta ai due che intanto rientrano nel pub. Dopo circa 20 minuti il Carrozza, procuratosi una pistola semiautomatica Calibro 9x21, dall’esterno esplode due colpi di pistola ad altezza uomo. Solo un caso fortuito ha evitato una tragedia, infatti uno dei proiettili si è conficcato in una parte metallica della porta del locale, l’altro invece ha infranto la vetrata e ha “sfiorato” il dito della mano di una 50enne di Venetico che ha avuto la freddezza e il tempismo di lanciarsi a terra. Esplosi i Colpi, il Carrozza si dava alla fuga facendo perdere momentaneamente le proprie tracce. Giunti sul posto, i Carabinieri della Stazione di Rometta Marea agli ordini del Maresciallo aiutante Biagio Daniele Barbera insieme ai colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia di Milazzo, repertavano 2 proiettili e 2 bossoli entrambi calibro 9x21. La donna “miracolosamente” se la cavava con un semplice “graffio” a un dito, rendendo inutile anche il suo trasporto al pronto soccorso.
I Carabinieri si mettevano subito sulle tracce del Carrozza che nel frattempo sembrava sparito nel nulla. Dopo quasi 24 ore di accertamenti e ricerche, nel tardo pomeriggio di ieri i Carabinieri di Rometta Marea in collaborazione con i Carabinieri di San Pier Niceto agli ordini del Maresciallo Aiutante Mario Silvestro, individuavano a Messina il Carrozza mentre tentava di proseguire la sua fuga.
I Carabinieri, una volta intercettato, lo traevano in arresto e lo sottoponevano a fermo del P.m. emesso dal Sostituto Procuratore di Messina Dottoressa G. Anna Maria Arena che concordava pienamente con i riscontri investigativi dell’Arma.
All’appello però mancava ancora l’arma usata per l’agguato. I Carabinieri, perquisito il domicilio dell’arrestato e dei suoi immediati parenti in prima battuta non avevano trovato nessuna pistola. Con ulteriori serrati accertamenti, i Carabinieri di Rometta e San Pier Niceto localizzavano in una privata abitazione di Valdina il nascondiglio dove si trovava l’arma oggetto di ricerche. Gli operanti facevano irruzione in questo domicilio e dopo un’accurata perquisizione rinvenivano e sequestravano una pistola spagnola perfettamente funzionante marca “Gabilondo Y Cia Elgoibar” calibro 9x21 con matricola abrasa e nr. 25 cartucce 9x21. Ad agevolare il Carrozza nascondendo l’arma nella propria abitazione era stata la padrona di casa, Maria Antonietta Salvati, 50enne nata in Svizzera ma residente a Valdina. La donna, che avrebbe detenuto l’arma, a suo dire, “come favore a un amico”, è stata tratta in arresto in fragranza dei reati di favoreggiamento e detenzione illegale di arma da fuoco clandestina ed è stata ristretta presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari.
Carrozza, invece, sottoposto a Fermo del Pm per i reati di tentato omicidio aggravato, porto e detenzione illegale di arma da fuoco clandestina, veniva associato presso il carcere di Messina Gazzi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Messina.